INVESTIMENTI
VENEZIA Illycaffè punta decisa sugli Stati Uniti ed è pronta a investire 200 milioni di dollari nella sfida a Starbucks.
«Stiamo cercando un partner con il quale avviare una sinergia operativa più che finanziaria per aumentare sensibilmente la rete retail negli Stati Uniti», afferma a Londra il presidente della società, Andrea Illy, che preannuncia anche investimenti «stimati» per 200 milioni di dollari nei prossimi anni.
«Potremmo fare da soli - spiega Illy - aprendo alcune decine di punti monomarca ogni anno, ma se troviamo un partner operativo più che finanziario, potremmo duplicare, triplicare questo numero. Si tratta dunque di una operazione per accelerare il business».
A breve la Illy nominerà una banca advisor perché con il suo network faciliti l'individuazione di un partner, in pole position ci sarebbe l'americana Golsman Sachs.
Tre sarebbero le soluzioni con un alleato: joint-venture, partecipazione nella Illy Nord America oppure l'ingresso nella casa madre con una partecipazione minoritaria. Oggi sono venti i punti vendita Illy negli Usa.
FATTURATO RECORD
Il 2018 è stato uno dei migliori anni per la storica azienda con sede a Trieste impegnata da tempo in una crescita sostenibile grazie anche ai sistemi a capsule (accordo di licenza con uno dei big del settore, la tedesca Jab). Principale traino dei profitti sono stati l'e-commerce e le vendite sui mercati esteri. Il margine operativo lordo rettificato a 75,3 milioni: + 10,7% rispetto al 2017.
Il fatturato consolidato è stato di 483 milioni, + 3,5%. Balzo in avanti dell'utile netto con un + 39,1% (18,1 milioni), grazie in parte a benefici fiscali.
L'Italia è importante (65% delle vendite), ma stazionaria, a confronto con due mercati in rapidissima crescita, quello nord americano (+ 8,4% di vendite a volume) e soprattutto quello cinese (+ 12,2%). Nuovi punti vendita: 32 illy Caffè e 5 illy shop.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Illycaffè punta decisa sugli Stati Uniti ed è pronta a investire 200 milioni di dollari nella sfida a Starbucks.
«Stiamo cercando un partner con il quale avviare una sinergia operativa più che finanziaria per aumentare sensibilmente la rete retail negli Stati Uniti», afferma a Londra il presidente della società, Andrea Illy, che preannuncia anche investimenti «stimati» per 200 milioni di dollari nei prossimi anni.
«Potremmo fare da soli - spiega Illy - aprendo alcune decine di punti monomarca ogni anno, ma se troviamo un partner operativo più che finanziario, potremmo duplicare, triplicare questo numero. Si tratta dunque di una operazione per accelerare il business».
A breve la Illy nominerà una banca advisor perché con il suo network faciliti l'individuazione di un partner, in pole position ci sarebbe l'americana Golsman Sachs.
Tre sarebbero le soluzioni con un alleato: joint-venture, partecipazione nella Illy Nord America oppure l'ingresso nella casa madre con una partecipazione minoritaria. Oggi sono venti i punti vendita Illy negli Usa.
FATTURATO RECORD
Il 2018 è stato uno dei migliori anni per la storica azienda con sede a Trieste impegnata da tempo in una crescita sostenibile grazie anche ai sistemi a capsule (accordo di licenza con uno dei big del settore, la tedesca Jab). Principale traino dei profitti sono stati l'e-commerce e le vendite sui mercati esteri. Il margine operativo lordo rettificato a 75,3 milioni: + 10,7% rispetto al 2017.
Il fatturato consolidato è stato di 483 milioni, + 3,5%. Balzo in avanti dell'utile netto con un + 39,1% (18,1 milioni), grazie in parte a benefici fiscali.
L'Italia è importante (65% delle vendite), ma stazionaria, a confronto con due mercati in rapidissima crescita, quello nord americano (+ 8,4% di vendite a volume) e soprattutto quello cinese (+ 12,2%). Nuovi punti vendita: 32 illy Caffè e 5 illy shop.
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