I segreti dei Servizi nella centrale BpVi

Venerdì 17 Novembre 2017
I segreti dei Servizi nella centrale BpVi
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Rapporti il cui inizio, rivela sempre il Sole 24 Ore, potrebbe essere retrodatati probabilmente ai primi anni 2000, poco dopo la fondazione di Banca Nuova in Sicilia forse grazie alla licenza bancaria della ex Piva di Valdobbiadene, Popolare trevigiana acquisita da BpVi alla fine degli anni 90. Una delle tante conquiste di Gianni Zonin, presidente proiettato sulla ribalta nazionale grazie all'acquisto di una quota intorno al 5% della Banca Nazionale del Lavoro, allora guarda a caso proprio lo sportello storico dei servizi segreti italiani. Che quando arrivò Bnp decisero di traslocare. In Banca Nuova.
CONTI CORRENTI DI PESO
Tra i beneficiari dei versamenti dal 2009 al 2013 ci sono i nomi di contabili del ministero dell'Interno «inquadrati nel ruolo unico del contingente speciale della Presidenza del Consiglio dei ministri», personale della Protezione civile e del Dipartimento Vigili del fuoco, funzionari del Consiglio superiore della Magistratura. Tanto che il consigliere del Csm Aldo Morgigni, togato di Autonomia&Indipendenza è pronto a chiedere di aprire un'inchiesta: «È un fatto molto grave», dice il consigliere che ipotizza «un'attività di dossieraggio ai danni dei componenti del Csm». È per questo che presenterà una formale denuncia alla procura di Roma e che chiederà l'apertura di un'inchiesta interna al Csm per far luce «sui soggetti che possono aver percepito denaro dai servizi segreti e sulle ragioni».
Secondo il Sole 24 ore, nella lista di Banca Nuova ci sono artisti, conduttori di trasmissioni di successo, fumettisti. Ma soprattutto i vertici dell'intelligence italiana, dotati di poteri di firma sui conti, e alti funzionari territoriali dei Servizi e delle forze dell'ordine: ufficiali del Carabinieri, ispettori della Polizia di Stato, dirigenti dell'ex centro Sisde di Palermo.
SORATO PRESIDENTE FINO AL 2015
Oltre ai Servizi e a BpVi, un solo soggetto ha tutti gli strumenti per dare risposte precise: è il Sec Servizi, controllato al 47,95% da BpVi, all'1,6% da Banca Nuova (che per la cronaca Banca Intesa vuole fondere nel suo gruppo nel 2018) e Veneto Banca aveva il 26,13% del capitale. Il database della Sec - secondo il Sole 24 ore - potrebbe essere la chiave per capire quali legami collegavano Vicenza ai servizi segreti di Roma e di Palermo. Alcuni addetti della Sec, che seguono la migrazione informatica al gruppo Intesa Sanpaolo che dovrebbe scattare l'8 dicembre, potrebbero essere in grado di ricostruire la mappa delle informazioni. Presidente della società consortile di informatica per il settore creditizio fu fino al 2015 Samuele Sorato, l'ex consigliere delegato dI BpVi oggi sotto inchiesta. Sempre secondo il Sole 24 Ore, i sistemi di sicurezza del database di Sec sarebbero poco efficienti. Alcune recenti dichiarazioni rilasciate alla Commissione parlamentare sulle banche hanno rivelato che durante le ispezioni di vigilanza le procedure informatiche dell'ex Pop Vicenza erano costantemente a rischio di essere stoppate dall'alto. La scelta della Vicenza come interfaccia bancaria di Palazzo Chigi pare dunque basata più che sull'efficienza su altri fattori. In ogni caso c'è chi assicura che BpVi promette di essere ancora una miniera di rivelazioni dopo essere diventata anche la causa scatenante dei dissidi tra Banca d'Italia e Consob esplosi in Commissione d'inchiesta. Il presidente Pier Ferdinando Casini medita di inviare una lettera di biasimo alla Banca d'Italia, su richiesta del senatore componente la Commissione Andrea Augello, per la mancata consegna nei termini dovuti di una lettera inviata da Consob all'istituto centrale con una richiesta di informazioni su Popolare di Vicenza. «È un episodio increscioso che non si deve ripetere - avverte Augello -. Se avessimo avuto quel documento Barbagallo (il capo della Vigilanza di Banca d'Italia, n,d.r.) avrebbe evitato di dire una sciocchezza» nell'audizione del 9 novembre. Augello sottolinea che la Commissione ha i poteri per acquisirli da sola i documenti attraverso l'invio degli uomini della Guardia di Finanza. Chissà che ora non si indaghi anche sugli intrecci con i Servizi.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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