Ivass paralizzata senza vertici: nomine bloccate da novembre

Giovedì 14 Febbraio 2019
ASSICURAZIONI
ROMA All'ombra del pasticcio sul Direttorio di Bankitalia c'è un dettaglio non da poco. Se oggi il Consiglio dei ministri non ci metterà una pezza in extremis - improbabile dato il clima delle ultime ore - a partire da domani un organo cruciale per il funzionamento di un pezzo di economia come il mondo delle assicurazioni sarà di fatto senza vertice. Non sarà dunque congelato soltanto il potere di vigilanza, nel dna della missione Ivass che in tandem con Bankitalia è chiamata a misurare e mitigare il rischio sistemico. Ma rimarrà senza presidio anche la cruciale strategia di tutela dei consumatori, senza dimenticare il contributo all'evoluzione normativa internazionale dalla quale l'Italia non può permettersi distrazioni. Dunque, niente autorizzazioni all'emissione di bond, o fusioni e acquisizioni, ma anche sanzioni. A scavare un tale vuoto è stata una distrazione (decisione?) del ministero dello Sviluppo guidato da Luigi Di Maio che da tempo avrebbe dovuto dire la sua sulla conferma dei due consiglieri Ivass scaduti il 31 dicembre scorso e da allora in prorogatio fino a domani. Da martedì la responsabilità del loro rinnovo è passata direttamente sulle spalle del premier Giuseppe Conte. E il passaggio tecnico non è così irrilevante, visto che se il rinnovo non dovesse arrivare entro oggi, Conte si troverà un fardello doppio. Oltre alla responsabilità patrimoniale per la decadenza del consiglio, organo collegiale dell'Istituto guidato da Salvatore Rossi, si farà carico anche di una responsabilità penale per interruzione di pubblico servizio. Il punto è che il premier in qualità di presidente del Cdm, che in base alla legge istitutiva dell'Ivass deve deliberare sui due consiglieri, assume la competenza nei tre giorni precedenti la scadenza della proroga e deve esercitarla entro il termine se non vuole di fatto bloccare i provvedimenti sanzionatori e autorizzativi dell'Istituto presieduto da Rossi in quanto direttore generale della Banca d'Italia.
DIRETTORIO IN PANNE
I nomi dei due consiglieri Ivass, Alberto Corinti e Riccardo Cesari (rinnovabili in quanto al primo mandato), sono stati puntualmente indicati dal governatore Ignazio Visco al Mise il 15 novembre scorso, certamente in tempo per permettere il rispetto dei tempi prescritti dallo statuto Ivass per le due nomine sottoposte a decreto del Presidente della Repubblica, previa delibera del Consiglio dei ministri ad iniziativa del Premier, su proposta del governatore di Bankitalia di concerto con il Mise. L'ipotesi, ora, è che si possa arrivare a un compromesso con un parziale ricambio del collegio. Anche in quel caso, comunque, spetterebbe a Visco proporre un altro nome. Scaduti i 45 giorni di limite massimo previsti dalla legge sulla Pubblica amministrazione, non si potrebbe costituire validamente nemmeno il Direttorio integrato dove siedono il governatore, il dg di Bankitalia, i tre vice dg di Bankitalia e i due consiglieri dell'Istituto. La presenza di almeno un consigliere è infatti indispensabile.
Roberta Amoruso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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