FINANZA
VENEZIA (m.cr.) Banca Finint in manovra su Cattolica. L'istituto controllato

Mercoledì 24 Febbraio 2021
FINANZA VENEZIA (m.cr.) Banca Finint in manovra su Cattolica. L'istituto controllato
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VENEZIA (m.cr.) Banca Finint in manovra su Cattolica. L'istituto controllato e presieduto da Enrico Marchi starebbe lavorando alla costituzione di una cordata che possa rilevare una quota di circa il 10% di Cattolica, acquisendo, se non tutte, una grossa fetta delle azioni proprie (12,3% del capitale) che la compagnia ha dovuto acquistare dopo il recesso di soci e fondi come Kairos, Amber e quelli gestiti a Malta dall'avvocato trevigiano Massimo Malvestio, a seguito della trasformazione in spa. A quanto apprende l'Ansa, Marchi, che starebbe cercando di coinvolgere investitori radicati nel Nordest e internazionali, avrebbe già avviato contatti con gli organismi di vigilanza a cui spetta, tra l'altro, il compito di autorizzare l'acquisto di partecipazioni qualificate nelle assicurazioni.
Il titolo Cattolica ha chiuso la giornata in rialzo del 2,45% a 4,26 euro - in controtendenza rispetto alla Borsa di Milano - su queste ipotesi. L'operazione - si apprende da fonti vicine a Finint - non sarebbe ostile nei confronti di Generali. Quest'ultima, come noto, è entrata in Cattolica con il 24,4% nei mesi scorsi sottoscrivendo un aumento di capitale riservato da 300 milioni, parte di una ricapitalizzazione da mezzo miliardo richiesta da Ivass per rafforzare la compagnia.
Secondo quanto è possibile ricostruire, Cattolica avrebbe ricevuto diversi interessamenti per le azioni derivanti dal recesso. La mossa di Finint non andrebbe interpretata in maniera ostile anche nei confronti della compagnia veronese, con la quale ci sono numerosi rapporti in essere. La banca, per esempio, attraverso a Finanziaria Internazionale Investments Sgr, gestisce due fondi immobiliari controllati dalla compagnia veronese, ovvero Euripide e Perseide (più focalizzato sulle rinnovabili). Inoltre gestisce il fondo chiuso Ca' Tron H-Campus, controllato sempre da Cattolica e partecipato da Cdp, sotto cui ci sono i terreni di proprietà di Cattolica Agricola e di Cattolica. Beni Immobili su cui sorge il complesso H-Campus, investimenti sui quali si era acceso il faro dell'Ivass, l'istituto che controlla le assicurazioni che era presieduto dall'attuale ministro dell'economia Daniele Franco.
Rilevare una partecipazione oggi in Cattolica, dopo che il titolo ha sofferto molto negli ultimi mesi ed è in vista il cambio di cda e presidente, può rappresentare anche un'occasione di guadagno interessante per Finint e i suoi potenziali alleati, qualora si andasse incontro a un ulteriore, rilevante riassetto azionario. «Sarebbe molto importante e opportuno che, accanto a un socio autorevole come Generali, ci fossero anche espressioni del territorio come Fondazioni, family offices, investitori istituzionali per rivitalizzare una compagnia assicurativa che è un asset fondamentale soprattutto a Nordest», ha dichiarato l'imprenditore di Conegliano.
GRANDI MANOVRE
Le manovre su Cattolica, al pari dell'offerta su Banca Profilo, sono effetti del cambio di passo che Marchi ha impresso alla sua banca, rafforzata nel 2020 con l'ingresso di manager di lunga esperienza come Fabio Innocenzi (Ad) con l'ex Ad di Generali Giovanni Perissinotto diventato vicepresidente, e diretta verso la Borsa, con o senza Banca Profilo. L'Ivass ha imposto a Cattolica - che deve anche sostenere un aumento da 200 milioni - di vendere le azioni proprie entro la fine dell'anno. E altri soggetti potrebbero farsi avanti oltre a Finint.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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