E l'Europa riabilita gas e nucleare equiparati a energie (quasi) verdi

Domenica 24 Ottobre 2021
E l'Europa riabilita gas e nucleare equiparati a energie (quasi) verdi
LA SVOLTA
BRUXELLES Con i prezzi dell'energia che continuano la corsa al rialzo e minacciano la ripartenza economica, nella marcia verso il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal (quasi) ogni fonte conta, a cominciare da gas e nucleare. Adesso si tratta di metterlo nero su bianco. La Commissione europea ne è sempre più convinta, tanto più dopo il lungo confronto su energia e investimenti verdi tra i leader dei Ventisette durante il Vertice di questa settimana. Tutti gli occhi sono sulla tassonomia, il regolamento Ue che conterrà il ranking delle fonti energetiche più o meno verdi ai fini dell'informazione per gli investimenti finanziari sostenibili. Le indicazioni di Bruxelles su questo corposo file sono attese entro fine anno, ma le trattative fra i governi si sono impantanate soprattutto sul punto del bollino verde da riconoscere a gas e nucleare: il primo punto è caro - tra le altre - a Roma e Berlino, il secondo a un blocco di oltre dieci capitali che va da Parigi a Helsinki. Il pressing, insomma, è generalizzato per riconoscere il ruolo indispensabile di queste fonti nella transizione ecologica, il piano della Commissione per arrivare all'obiettivo emissioni zero nell'Ue nel 2050.
IL NEGOZIATO
Il premier Mario Draghi lo ha ricordato dopo il Vertice: «Nel lungo periodo è sulla strategia delle rinnovabili che bisogna puntare. Ma se i prezzi del gas salgono si pone un problema anche di finanziare questo percorso. E per molti Paesi è difficile rinunciare al gas immediatamente». Ursula von der Leyen lo sa, e lo ha ribadito al termine del summit: nei prossimi trent'anni il continente dovrà necessariamente far affidamento su «fonti stabili», come l'atomo, e su fossili di minore impatto come il gas.
Incassata la benedizione della guida dell'esecutivo, il negoziato continua sotto traccia. Alla ricerca di un compromesso, la tavolozza di colori della Commissione per la tassonomia potrebbe arricchirsi di una nuova tonalità e associare un bollino più scuro - ambrato - a gas e nucleare, confermandone però al tempo stesso il ruolo di fonti necessarie per sostenere la transizione green dei Ventisette.
RIMESCOLAMENTI
La partita dell'energia va ben oltre le classiche posizioni in campo e rimescola anche gli schieramenti, che variano in base alla composizione del mix energetico nazionale; i nordici hanno quote più consistenti di rinnovabili, a est il carbone è ancora molto diffuso, nell'Europa occidentale si alternano gas e nucleare. Oltretutto, se le posizioni di governi e Commissione si allineano, il testo dovrà comunque ottenere l'ok anche del Parlamento europeo, dove dovrà superare le resistenze del composito fronte ambientalista. Ecco che la cautela è d'obbligo. Nel frattempo si riparte, martedì, da Lussemburgo, dove si incontrano per una riunione straordinaria i ministri dell'Energia: è a loro che i capi di Stato e di governo hanno passato la patata bollente e il compito di tradurre in obiettivi più stringenti l'ampio consenso raggiunto dopo cinque ore di trattative. Nelle prossime settimane la Commissione dovrà approfondire l'analisi sui mercati del gas e dell'elettricità, come anche del mercato degli Ets, le quote di scambio di emissioni inquinanti osteggiate dai Paesi dell'Est. Poi Bruxelles fornirà entro l'anno maggiori elementi sulle possibilità di modifica del quadro regolatorio: il sud Europa preme perché questo si traduca in tempi brevi nella creazione di stock comuni e nell'approvvigionamento congiunto per far fronte alle turbolenze.
Gabriele Rosana
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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