Benetton, soluzione-ponte al vertice

Martedì 21 Maggio 2019
Benetton, soluzione-ponte al vertice
IL CASO
TREVISO A sostituire Marco Patuano «non sarà un Benetton», anche se comunque si tratterà di «un interno». Così domenica il patriarca Luciano aveva spiazzato azionisti e dirigenti, anticipando a cinque settimane dall'assemblea dei soci la mancata riconferma dell'amministratore delegato di Edizione, in scadenza con il resto del Cda il prossimo 24 giugno. Parole che hanno scosso il management e soprattutto la famiglia, la quale ha deciso di serrare i ranghi, facendo filtrare ieri una lettura più compiuta di quel sorprendente annuncio: almeno per il momento non ci sarà nessun nuovo ad, dal momento che fra un mese cambierà il modello di governance della cassaforte trevigiana, basandosi su un maggiore protagonismo della seconda generazione della dynasty di Ponzano Veneto.
MODELLO TEMPORANEO
Oggi nella sede di piazza Duomo a Treviso si riunirà il Consiglio di amministrazione, per una seduta che era già stata convocata prima delle dichiarazioni del fondatore. Dunque l'argomento non è ufficialmente all'ordine del giorno, ma non è escluso che possa comunque essere affrontato, magari informalmente tra i cugini Alessandro (figlio di Luciano), Franca (figlia di Giuliana), Sabrina (figlia di Gilberto) e Christian (figlio di Carlo), componenti dell'organo sociale insieme al presidente Fabio Cerchiai, appunto all'ad Patuano e ai docenti universitari Fabio Buttignon e Giovanni Costa. Il dato di partenza è che Patuano è in uscita senza proroga. La novità intervenuta in corsa è che l'amministratore delegato non verrà sostituito. Il risultato è che sarà adottata una soluzione di transizione. Stando a quanto si dice attorno all'ex Tribunale, tra i quattro rami mancherebbe un punto di vista condiviso sulla futura conduzione della holding, per cui intanto si procederà secondo un modello nuovo ma temporaneo, in attesa cioè di una nuova convergenza (se e quando ce ne saranno le condizioni).
I GIOVANI
Le dichiarazioni di Luciano Benetton sembravano tratteggiare il profilo di Carlo Bertazzo, il direttore generale arrivato a Villa Minelli ancora nel 1994 e rimasto a lungo sotto l'ala dell'allora top manager Gianni Mion. Invece pare che non sarà lui il prossimo amministratore delegato, nel senso che non sarà proprio nominato un nuovo ad. La centralità della governance sarà collocata nel Cda, vale a dire sulle spalle degli azionisti e perciò dei giovani, chiamati ad assumersi le responsabilità comportate dalla scomparsa di Gilberto, evento che alla pari della morte di Carlo ha comportato un immane dolore sul piano umano, ma nello specifico anche un rilevante terremoto sotto il profilo aziendale. L'uomo dei conti era infatti un punto di equilibrio, il front-man che si esponeva all'esterno, il tessitore di relazioni: qui ed ora nessuno sarebbe in grado di prendere il suo posto con altrettanto carisma. Meglio allora replicare la situazione che si era già concretizzata dal 2012 al 2017, tra le gestioni di Mion e Patuano. Anche se va detto che allora il presidente era proprio Gilberto e il vicepresidente esecutivo era lo stesso Mion, mentre adesso lo scenario è completamente diverso.
LO SCHEMA
Di conseguenza deve cambiare pure lo schema gestionale, passando dall'idea del singolo al concetto di collettivo. Non essendoci accordo tra gli azionisti né sul profilo (interno o esterno? e con quale curriculum?), né tanto meno sul nome (le ipotesi sono state fatte, ma nessuna raccoglierebbe il consenso di tutti), la figura dell'amministratore delegato verrebbe così momentaneamente soppressa. Per restare all'immagine sportiva, il commissario tecnico sarebbe Cerchiai, figura di mediazione e di garanzia; i giocatori, vale a dire gli esponenti della seconda generazione, prenderebbero maggiori decisioni; e pure la dirigenza storica, a cominciare da Bertazzo, risulterebbe più coinvolta. In quest'ottica è prevedibile una redistribuzione delle deleghe operative fra il presidente, qualche consigliere e il dg. Squadra che vince, però, non si cambia. Da quanto trapela, non dovrebbero esserci sorprese nella lista del nuovo Cda. Resta solo da capire se, dopo l'addio di Patuano, l'ottava casella verrà riempita da un nuovo consigliere esterno alla famiglia, oppure se verrà cancellata del tutto.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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