Autostrade, tanti pretendenti e spunta una cordata con F2i

Domenica 27 Settembre 2020
LO SCONTRO
ROMA Lo scontro frontale sulla manleva fra Atlantia e Cdp riapre i giochi del processo di dual track avviato su Autostrade in uno scenario che rischia sempre di essere condizionato dalla politica, adesso oltremodo irritata con i Benetton per la prova di forza messa in atto. Ma va rimarcato subito che sul tema della manleva, la holding non farà marcia indietro e nella lettera di processo della cessione è precisato che tra le condizioni sospensive c'è «l'accordo transattivo sulle accuse di gravi violazioni della concessione». Atlantia, quindi, mette subito le mani avanti rispetto ai pretendenti che già si sono fatti avanti. Tra loro figura un player noto e di prestigio, pronto a fare un'offerta non vincolante entro il termine fissato dalla holding dei Benetton: ore 12 del 16 dicembre. Si tratta del fondo F2i, tornato in partita dopo che a metà luglio aveva lasciato il campo in relazione all'annuncio del governo circa un percorso in quattro tappe, in risposta all'impegno di Atlantia a dismettere la partecipazione ma subordinatamente all'ok del suo cda dove sono rappresentanti investitori italiani ed esteri. Nella mattinata di venerdì 25, quando ancora lo strappo con la holding dei Benetton non si era consumato, secondo fonti vicine alla Cassa depositi e prestiti l'amministratore delegato Fabrizio Palermo avrebbe avuto un ampio giro d'orizzonte con alcuni potenziali investitori per provare a imbastire una soluzione su Autostrade, in attesa che Atlantia tornasse al tavolo negoziale, come richiesto nella lettera di Cdp Equity. Nel giro d'orizzonte Palermo avrebbe incontrato Renato Ravanelli, ad di F2i. I due prima dell'estate avevano provato a costruire un'offerta congiunta attraverso quote paritetiche di una Newco che avrebbe acquistato l'88,1% di Aspi. Durante il colloquio di venerdì, i due manager avrebbero valutato la situazione ma alla luce della lettera di addio a una trattativa bilaterale scritta a Cdp da Carlo Bertazzo che comunque confida che «le difficoltà emerse nelle nostre interlocuzioni possano essere superate nell'ambito di un trasparente processo competitivo di mercato», sembra difficile un ritorno in campo di Cdp da sola.
LA SOLUZIONE B
A questo punto dovrebbe essere F2i a fare da capofila a un'operazione di sistema, visto che tra gli sponsor del fondo ci sono, tra gli altri, le fondazioni Cariplo e Crt, Intesa Sp, UniCredit e le principali casse di previdenza (Cassa Forense, Enpam, Inarcassa, Cassa Geometri), oltre a importanti investitori esteri come il fondo pensione canadese Psp. Banca Imi, Goldman Sachs e lo studio Cleary Gottlieb sono stati rimessi in campo da F2i ieri mattina ripartendo dalla lettera di processo (10 pagine) firmata dagli advisor di Atlantia che delinea la transazione: asta competitiva per l'88,1% di Aspi in alternativa alla scissione parziale e proporzionale in una Newco da quotare, del 55% di Aspi e il contributo alla Newco del rimanente 33,1%, in cambio del 38,1% del veicolo che poi può essere venduta a terzi. Gli advisor di F2i sono stati attivati per la soluzione B: costruire un consorzio che rilevi il 55% per piazzare in Borsa il restante 33% mentre rispetto all'assenza di manleva pretesa da Cdp, il prezzo potrebbe essere scontato di eventuali danni.
Dalla lettera di processo di apprende che gli interessati ad Aspi potranno partecipare alla due diligence e interagire con il management. Nelle prescrizioni è previsto che gli aderenti chiariscano per quale delle due alternative partecipano: chi ambisce all'acquisto dell'88,1% deve «confermare la disponibilità per il 100%, qualora gli azionisti di minoranza esercitassero l'opzione di uscita». È evidente che l'operazione è subordinata al piano tariffario che dovrà essere approvato dall'Art, l'Autorità del settore. Riguardo al prezzo, Atlantia chiede proposte distinte su enterprise value, patrimonio netto, valore aziendale, debito, multipli di valutazione impliciti, valore delle principali controllate al 30 settembre.
Va detto che l'avvio del processo di mercato aperto per la dismissione di Aspi, ha generato da subito interesse da parte di molti investitori. Sono infatti in corso contatti e manifestazioni di interesse destinati a sviluparsi nei prossimi giorni. Tra i primi a farsi sentire, oltre a F2i vi sono grandi fondi come Blackstone, Kkr, Macquarie, ma anche realtà italiane come Toto Holding, in partnership con il fondo Apollo, la famiglia Dogliani, in partnership con il fondo londinese Circuitus, il fondo olandese PGGM e China Merchant, oltre a fondi come Stone Peak, Australian Super e Sixt Street.
Rosario Dimito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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