Autostrade, la Ue scende in campo: «Vigiliamo sulle mosse del governo»

Mercoledì 30 Settembre 2020
Autostrade, la Ue scende in campo: «Vigiliamo sulle mosse del governo»
LA SVOLTA
ROMA L'Europa entra a gamba tesa nella vicenda fra governo e Atlantia su Autostrade nel giorno in cui il gruppo Benetton ha respinto al mittente il diktat dell'esecutivo: in una nuova lettera la holding ribadisce la decisione di cedere Aspi dopo un accordo transattivo con il ministero delle Infrastrutture e dichiara di recepire tutte le istanze del governo in termini di quadro regolatorio, tariffario e di investimenti; infine, conferma la disponibilità a proseguire le trattative con Cdp nell'ambito di un processo trasparente e a valori di mercato. Intanto si è appreso che la Commissione Ue «sta esaminando doverosamente tutte le questioni poste da Atlantia» nei suoi esposti e sta «predisponendo con attenzione le dovute azioni conseguenti» anche alla luce dei recenti sviluppi evidenziati dalla holding nella lettera del 9 settembre a Bruxelles che sottolineava le richieste del governo sul ruolo centrale di Cdp nel riassetto di Aspi. È quanto indicato in una missiva inviata da Marcel Haag, direttore generale della Commissione Ue per la Stabilità finanziaria e il Mercato Unico dei Capitali, ai vertici della holding controllata da Edizione. «I servizi della Commissione vi daranno riscontro diretto con una analisi delle vostre istanze il prima possibile - aggiunge Haag - Intanto restiamo a vostra disposizione per un incontro nel caso vogliate condividere ulteriori informazioni riguardanti i vostri esposti». Nella lettera del 9 settembre Atlantia chiedeva un intervento della Commissione a fronte della richiesta del governo di condizionare la sottoscrizione dell'atto transattivo per la chiusura della procedura di revoca alla vendita del controllo di Aspi a Cassa depositi e prestiti.
L'ASTA INTERNAZIONALE
E' evidente che il blitz della Ue disinnesca l'ultimatum del governo di chiudere con Cdp entro oggi e ridà fiato alla decisione di Atlantia dei giorni scorsi di avviare un'asta internazionale competitiva attraverso un dual track: cessione dell'88% in blocco oppure vendita di due tranche (55 e 33%) con successiva Ipo.
L'Europa ha dunque battuto un colpo consentendo ai cda di Aspi e Atlantia di rendere più perentorie le risposte da inviare al governo. Sicché il board della holding ha approvato il testo di una lettera di risposta alla missiva del 23 settembre in cui confuta la «disapplicazione della disponibilità manifestata per la definizione del procedimento di presunto grave inadempimento intrapreso nei confronti della società concessionaria».
Atlantia puntualizza inoltre di essere coerente con l'impegno del 14 luglio a favore di «un'operazione di mercato, a garanzia di tutti gli stakeholder di Atlantia e di Aspi inclusi gli investitori retail e istituzionali, nazionali e internazionali». Il gruppo rilancia perciò che la «cessione potrà essere conclusa a reali condizioni di mercato solo a valle della formalizzazione di un accordo transattivo tra Aspi e Mit, nonché dal raggiungimento di un'intesa sul quadro regolatorio e tariffario, presupposto indispensabile per la bancabilità degli investimenti oltre che per l'attrattività nel lungo termine di Aspi per gli investitori». La holding respinge quindi la «richiesta del governo di condizionare l'efficacia dell'atto transattivo alla cessione del controllo di Aspi a Cdp» perché «non è pertinente né in linea con lo scopo dell'atto stesso né con il contenuto della lettera di impegni inviata da Atlantia al governo lo scorso 14 luglio, dalla quale si può evincere che l'approvazione dell'atto transattivo non fosse subordinata alla cessione di Aspi». Rispetto al negoziato con Cdp si ribadisce «di aver compiuto e di voler compiere ogni sforzo per raggiungere un accordo» ma finora non è stato possibile per la richiesta di manleva e comunque la holding si è già fatta carico di pagare i danni per il crollo del Ponte Morandi. Riguardo alle interlocuzioni con la Ue, si sottolinea «l'inammissibilità della clausola unilateralmente introdotta per l'accettazione dell'atto transattivo», clausola che subordina l'efficacia dello stesso agli esiti del negoziato in corso tra Atlantia e Cdp: clausola che si configura come condizionamento. La strada della revoca si fa quindi più impervia.
r. dim.
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