Authority, si sbloccano le nomine eletti i membri di Agcom e Privacy

Mercoledì 15 Luglio 2020
Authority, si sbloccano le nomine eletti i membri di Agcom e Privacy
LA SCELTA
ROMA Meglio tardi che mai. Con appena un anno di ritardo rispetto alla naturale scadenza dei mandati, il Parlamento ha proclamato i nuovi componenti dei collegi per due autorità indipendenti: Privacy e Comunicazioni. Ad uscire vincitori, da quello che resta un gioco politico talvolta anche molto sottile, per l'Autorità Garante della protezione dei dati personali sono Pasquale Stanzione e Agostino Ghiglia, prescelti dal Senato, e Ginevra Cerrina Feroni e Guido Scorza dalla Camera. Per l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni invece, il Senato ha scelto Laura Aria ed Elisa Giomi mentre la Camera ha individuato in Antonello Giacomelli ed Enrico Mandelli i profili migliori. La trafila però non è finita, ora bisognerà infatti scegliere il vertice di entrambe le authority. Per quanto riguarda il Garante Privacy la fase successiva della selezione prevede che i componenti del collegio si riuniscano per scegliere chi di loro debba guidarli. Esistono prassi consolidate che preferiscono il più anziano dei candidati per la posizione di responsabilità che i predecessori Stefano Rodotà, Francesco Pizzetti e Antonello Soro hanno interpretato con equilibrio senza soccombere alla politica o alla vocazione innovativa delle sfide affrontate (violazioni, telemarketing, social network e dati bancari ad esempio).
LA CANDIDATURA
Per cui sulla poltrona di Piazza Venezia, sede del Garante, già da domani - data probabile della seduta - potrebbe accomodarsi il 75enne Pasquale Stanzione. Stimato docente di diritto privato e giurista candidato dal Pd che ha beneficiato in questa elezione di una dinamica politica anche piuttosto particolare. L'annunciata candidatura di Ignazio La Russa per Fratelli d'Italia (ipotetico componente più anziano dell'Autorità) lo ha infatti lanciato tra i favoriti. Poi il passo indietro di FdI che ha scaricato La Russa per Agostino Ghiglia ha fatto il resto. Anche le altre nomine sono state al centro del classico balletto, soprattutto per quanto riguarda Guido Scorza che, pur con un curriculum da avvocato esperto di privacy e un ruolo di prim'ordine al dipartimento per l'Innovazione Digitale guidato dalla ministra Pisano, è finito nel pieno di alcune turbolenze interne al M5s. Non sono peraltro mancate polemiche sullo sbilanciamento di genere nell'Autorità. Discorso diverso per quanto riguarda l'Agcom, dove per le nomine dei componenti del collegio è stato mantenuto un profilo basso e non si sa che genere di percorso abbiano seguito. Ciò che è noto invece sono tanto gli obiettivi (l'authority deve assicurare la competizione degli operatori sul mercato delle comunicazioni e tutelare il pluralismo in favore dei cittadini) quanto soprattutto che il presidente non sarà scelto tra i membri del collegio. Il vertice sarà indicato da Giuseppe Conte in accordo con il Mise e le commissioni parlamentari di riferimento. Nome caldo sembrerebbe essere Giacomo Lasorella, vicesegretario generale della Camera, che avrebbe superato il docente universitario Alberto Gambino. Pure qui non è però mancata la polemica sulla lottizzazione delle nomine da parte della politica con Giomi (vicina al M5s), Giacomelli (Pd), Mandelli e Aria (Fdi) che ora saranno comunque chiamati al compito di vigilare su editoria, fake news pubblicità e piattaforme digitali.
Francesco Malfetano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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