Atlantia: incertezza su Aspi, salta l'acconto

Sabato 9 Novembre 2019
Atlantia: incertezza su Aspi, salta l'acconto
INFRASTRUTTURE
VENEZIA Atlantia, l'incertezza sulle sorti di Autostradade per l'Italia porta il cda a decidere di non distribuire acconti di dividendo mentre aumentano traffico e ricavi nei primi nove mesi dell'anno.
Ieri il vertice della holding infrastrutturale controllata dalla famiglia Benetton ha scelto la via della prudenza dopo le decisioni del cda di Autostrade per l'Italia, società sulla quale pende un'istruttoria da parte del Ministero delle Infrastrutture.
Il gruppo Atlantia ha registrato nei primi nove mesi del 2019 ricavi operativi pari a 8.820 milioni, in aumento di 4.195 milioni rispetto allo stesso periodo 2018, con un ebitda di 5.698 milioni, in aumento di 3.049 milioni (+1% su base omogenea pro-forma) e un utile di pertinenza pari a 1.312 milioni (da 733 milioni che risentivano degli accantonamenti per il crollo del Ponte Morandi). Il traffico sulla rete autostradale aumenta dello 0,5% in Italia, 4,7% in Spagna, 4,1% in Cile, 4,2% in Brasile; cala solo la Francia, - 0,2%. Il risultato netto, precisa la società in una nota, non risente degli impatti Economici conseguenti alla applicazione definitiva di parametri derivanti dall'acquisizione del gruppo Abertis. Il cash flow Operativo, pari a 3.974 milioni di euro, è in aumento di 1.871 milioni, essenzialmente per l'apporto del gruppo spagnolo. Gli investimenti operativi sono complessivamente pari a 1.220 milioni. L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2019 è pari a 38.057 milioni (37.931 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e non include i proventi derivanti dalla cessione della quota detenuta in Hispasat per 933 milioni, perfezionata il 3 ottobre 2019. I ricavi operativi di Autostrade l'Italia sono pari a 3.115 milioni, in aumento di 70 milioni (+ 2%) rispetto ai 9 mesi del 2018. L'ebitda è pari a 1.903 milioni, più 210 milioni: che l'ebitda dei primi nove mesi del 2018 includeva la stima preliminare (complessivamente pari a 352 milioni) degli impatti direttamente collegati al crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018. Gli investimenti sono pari a 396 milioni. Nei primi nove mesi del 2019 il sistema aeroportuale romano ha registrato 38,1 milioni di passeggeri, in aumento dell'1,7%, e del 5,1% per gli Aéroports de la Cote d'Azur.
I ricavi operativi sono pari a 726 milioni (+ 2%). L'ebitda è pari a 460 milioni, in aumento di 12 milioni (+3%). Gli investimenti sono pari a 178 milioni. I ricavi operativi del gruppo Abertis sono pari a 4.059 milioni, in crescita del 2,9%; l'ebitda è pari a 2.812 milioni, in crescita del 5,6%, gli investimenti operativi sono pari a 454 milioni.
«La gestione operativa del gruppo Atlantia prefigura per il 2019 un andamento complessivamente positivo, fermo restando l'impatto sui risultati a fine esercizio che potrebbero essere determinati dalle fluttuazioni dei tassi di cambio - spiega il comunicato ufficiale -, di interesse e da eventuali discontinuità nell'operatività della compagnia aerea di bandiera. Ai risultati dell'anno in corso contribuirà inoltre il consolidamento per l'intero esercizio dei conti del gruppo Abertis. Si ritiene infine doveroso - prosegue la nota - ricordare i potenziali rischi derivanti dalla procedura avviata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti sulla contestazione di presunto grave inadempimento agli obblighi convenzionali in relazione alla tragedia di Genova».
DISCONTINUITÁ
Atlantia dunque prevede per il 2019 un «andamento complessivamente positivo», fermo restando l'impatto sui risultati a fine esercizio che potrebbero essere determinati dalle fluttuazioni dei tassi di cambio, di interesse e da eventuali discontinuità nell'operatività di Alitalia. Proprio la compagnia nella cui operazione di salvataggio Atlantia è coinvolta (suo malgrado) dal 15 luglio scorso e per la quale ormai esisterebbe un unico possibile partner operativo, la statunitense Delta. La tedesca Lufthansa infatti tiene il punto: «Prima la ristrutturazione e i tagli del personale». La scadenza per trovare un'intesa è slittata al 21 novembre.
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