Alitalia, Atlantia tira il freno: «Non ci sono le condizioni»

Mercoledì 20 Novembre 2019
IL CASO
ROMA Scoppia un'altra grana per il governo. Dopo il caos-Ilva, adesso Atlantia si sfila dalla partecipazione al consorzio di Alitalia di cui avrebbe dovuto far parte con Fs, probabilmente Delta Ailines e il Mef, a un giorno dalla scadenza della settima proroga. E chiede altro tempo. Lo spettro della liquidazione della compagnia di bandiera prende così forma e i commissari sarebbero fortemente intenzionati a fermare le macchine: «Una proroga, l'ottava, al buio non è concepibile».
Oggi è in calendario il cda di Fs, in veste di capocordata dell'operazione, che chiaramente dovrà prendere atto della situazione creatasi con lo stop di Atlantia. Secondo lo schema, Fs e Atlantia avrebbero dovuto sottoscrivere circa il 35% della Newco con un capitale di 800 milioni, 12,5% Delta e il resto il Mef. La situazione, che era in stallo da settimane per l'attesa di un possibile intervento in equity di Lufthansa, si è materializzata ieri sera quando il cda del gruppo dei Benetton ha deliberato di prendere atto «della mancanza di significative evoluzioni» nel negoziato, decretando che «non si sono realizzate le condizioni necessarie per l'adesione di Atlantia al consorzio per presentare un'offerta vincolante su Alitalia». Il cda ha ritenuto che dopo l'ultimo no di Lufthansa («Non siamo interessati a investire nell'attuale Alitalia ma siamo interessati a una partnership commerciale», ha ribadito ieri sera l'ad Carsten Spohr illustrando la posizione del Vorstand), la condizione non verificatasi è la presenza di un socio industriale. Sulla base degli ultimi colloqui, il piano industriale con Delta non offre garanzie di rilancio e, pur migliorando il rapporto costi/ricavi, esso non è tale da garantire lunga vita alla nuova compagnia. Atlantia resta disponibile «a proseguire il confronto per l'individuazione del partner industriale - si legge nel comunicato in cui il gruppo prova a non chiudere del tutto la porta al salvataggio di Alitalia - e per definire un business plan condiviso, solido» e soprattutto «di lungo periodo».
COLPO DI FRENO
Il colpo di freno decisivo che mette in pericoloso stand by il salvataggio Alitalia, secondo ricostruzioni attendibili, sarebbe arrivato dai consiglieri più vicini all'azionista Edizione, anche se la decisione sarebbe stata votata all'unanimità. Che ci sia stato un inasprimento della posizione nel board lo dimostra il fatto che, in mattinata, il direttore generale Guenzi durante la conference call avuta con i commissari, assieme a Gianfranco Battisti, Ad di Ferrovie, non avrebbe espresso un atteggiamento così netto, come recita il comunicato emesso dopo il board. Sicuramente Guenzi, più di Battisti, avrebbe sottolineato le criticità della bozza di piano di Delta, che pure nella lettera recapitata l'altro giorno a Fs e Mise avrebbe fatto alcune importanti aperture (più rotte verso il Nord America, riconoscendo una commissione sui voli in co-sharing), ma i manager di Atlantia e Fs avrebbero promesso una lettera entro la giornata di giovedì, termine per l'offerta. Entro domani, infatti, dovrebbe pervenire una missiva da Lufthansa, il cui contenuto non dovrebbe cambiare le carte in tavola. Va detto che Conte si sarebbe attivato durante l'incontro avuto con Angela Merkel ieri a Berlino, il premier avrebbe sondato sulla possibilità di una moral suasion su Lufthansa.
Rosario Dimito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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