Acc, Banca Ifis pronta a erogare il prestito per il rilancio di Mel

Martedì 22 Settembre 2020
VIA LIBERA
BELLUNO L'annuncio è arrivato ieri mattina: c'è la disponibilità di Banca Ifis a erogare il prestito che permette ad Acc, la storica azienda di compressori di Borgo Valbelluna, di sopravvivere. A dare l'annuncio è stato il commissario straordinario, nominato dal Ministero per lo Sviluppo economico, Maurizio Castro. «Banca Ifis - ha spiegato - accogliendo la sollecitazione istituzionale della Regione Veneto, ha deliberato di concedere ad Acc il finanziamento nella misura che sarà definita con eventuali altri Istituti intervenienti e corrisponderà all'aiuto di Stato in corso di autorizzazione da parte della Commissione Europea».
PIANO AMBIZIOSO
Il massimo che la Commissione potrebbe concedere è la garanzia fino a 12 milioni 451 mila euro. Al momento, quindi, non si parla del prestito ponte (la stima è di una necessità di due, tre milioni di euro) necessario per il rilancio dello stabilimento. Del resto sullo sfondo ci sono altri piani per la ex Wanbao: un matrimonio con Embraco. Un piano ambizioso da 50 milioni di euro, metà arriveranno dal pubblico. Il Mise ne può mettere al massimo 10, altrettanti potrebbero metterli (con 5 milioni ciascuno) Veneto e Piemonte: «Entrambe le Regioni hanno dato disponibilità e supporteranno al massimo questo progetto - ha anticipato il sottosegretario al Mise, Alessandra Todde -. Il Presidente Cirio ha presenziato agli ultimi due tavoli convocati a Torino e ha confermato il sostegno della Regione Piemonte con tutti gli strumenti di politica attiva a disposizione». In provincia di Belluno il piano sarà discusso con la regione il primo ottobre. Ieri però è stato soprattutto il giorno del sospiro di sollievo. «Esprimo a nome di tutta l'azienda il compiacimento per la scelta di Banca Ifis: essa rappresenta una testimonianza di fiducia nei confronti del progetto di risanamento e di rilancio di Acc e del suo storico stabilimento di Mel e costituisce un esempio importante di responsabilità sociale», afferma ancora Castro. Tiepida la Fiom che sottolinea come l'intervento della banca non sia ancora sufficiente a parlare di scampato pericolo. Soddisfatto il ministro per i Rapporti con il parlamento, il bellunese Federico D'Incà: «È un importante segnale di fiducia all'azienda».
A.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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