A Barilla lo stabilimento Pasta Zara

Martedì 6 Ottobre 2020
A Barilla lo stabilimento Pasta Zara
ALIMENTARE
TREVISO Lo stabilimento triestino di Muggia, finora di proprietà di Pasta Zara, è adesso ufficialmente di Barilla. Il passaggio di mano dall'azienda agroalimentare di Riese Pio X (che mantiene altre due sedi produttive, una nella Marca e una a Rovato, nel Bresciano) al gruppo emiliano era stato annunciato e messo a punto da tempo, ora si è completato in via definitiva. La cessione porterà nelle casse di Pasta Zara 118 milioni di euro: liquidità preziosa per il pastificio di Riese Pio X, attualmente in concordato preventivo.
L'industria guidata dalla famiglia Bragagnolo, maggior produttore italiano di spaghetti, fusilli e affini in conto terzi (ovvero non con un proprio marchio commerciale) e tra i principali esportatori del comparto, infatti da alcuni anni sta cercando di risollevarsi da una pesante crisi finanziaria in cui è finito invischiato. Complici anche una serie di investimenti che non hanno portato il ritorno sperato, il gruppo ha accumulato un'esposizione debitoria lorda che è arrivata a sfiorare i trecento milioni di euro (una settantina dei quali con Veneto Banca e Popolare di Vicenza) e non è più stata in grado di onorare le scadenza di alcuni bond obbligazionari emessi negli anni precedenti. Tanto che nel maggio del 2018 i vertici dell'azienda hanno presentato domanda di concordato.
Ammessa alla procedura in bianco e poi, da fine gennaio 2019, a quella in continuità aziendale, la proposta concordataria formulata dall'impresa della Marca ha ottenuto il sì della maggioranza creditori a settembre dell'anno scorso e poi, a gennaio di quest'anno, anche il via libera da parte del giudice del Tribunale di Treviso. Proprio sull'omologa, però, si è aperto un contenzioso legale: tre delle banche creditrici hanno impugnato la decisione e la Corte d'appello, lo scorso agosto, ha accolto le loro istanze. L'azienda però ha, a sua volta, presentato ricorso in Cassazione.
Il piano di rilancio stabilito con il concordato sta comunque procedendo: uno dei punti focali, era appunto la cessione del sito in provincia di Trieste al colosso emiliano, unico a presentare un'offerta. Le risorse incamerate serviranno anche a soddisfare i creditori. L'operazione, permetterà di garantire la continuità del ramo d'azienda - si legge in una nota - con il mantenimento dei livelli occupazionali e segna l'avvio di un percorso di investimenti da parte del gruppo Barilla con importanti ripercussioni positive sul territorio.
L'accordo prevede anche un contratto di produzione a beneficio della società di Riese Pio X per quattro anni e mezzo (imballaggio, confezionamento ed etichettatura dei prodotti Zara), con volumi minimi vincolanti decrescenti nel tempo. Questo dovrebbe consentire al pastificio trevigiano di non subire un calo troppo repentino della capacità produttiva, dando modo e tempo di riorganizzare l'attività sulle due fabbriche restanti. Ovvero l'altro fulcro del programma concordatario, con la razionalizzazione del portafoglio prodotti e un aumento dell'efficienza e della semplificazione dei processi produttivi.
Negli altri due stabilimenti, infatti, il lavoro continua: «L'effettiva cessione di Muggia conferma Michele Gervasutti, segretario della Uila Uil Belluno Treviso - è un passaggio importante. Continueremo a monitorare con la massima attenzione la vicenda, ma siamo fiduciosi: l'azienda sta investendo in tecnologie e in personale, come dimostra anche la trentina di assunzioni programmate a Riese (in parte già attuate, ndr) per poter avviare il ciclo continuo, probabilmente entro l'anno prossimo».
M.Z.
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Ultimo aggiornamento: 11:25 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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