TRA ARTE E SCUOLE
A passo di danza e cantando: l'accoglienza ai migranti diventa un musical. Da un'idea del regista Massimo Ferigutti, dalla vena artistica di tanti professionisti del territorio e dall'impegno di una cinquantina di studenti, è nato uno spettacolo made in Belluno sul tema dell'integrazione: Una sorpresa inaspettata. Il debutto è previsto venerdì sul palco del Teatro Comunale. Sarà una prima in grande stile, con due repliche già nel primo giorno di messa in scena. Allo spettacolo delle 9, infatti, seguiranno quello delle 11 e delle 20.30. Ci sono già oltre 900 prenotazioni da parte delle scuole. I soldi raccolti, poi, andranno a sostenere la ricostruzione del Parco di Lambioi.
IL PROGETTO
Formarte di Massimo Ferigutti ha messo la vena creativa, Aics la parte economica grazie ai fondi ottenuti da un bando per iniziative legate a temi di interesse nazionale. Il Comune, Scuole in Rete e l'Ufficio scolastico provinciale hanno dato sostegno organizzativo. Insomma, dal lavoro di un centinaio di persone è nata una rappresentazione dal profondo senso civile, creata dai giovani per far riflettere i giovani. «Abbiamo sempre creduto profondamente nei valori dell'arte e della creatività come strumento, anche, per veicolari messaggi e valori importanti spiega Franco Chemello, responsabile di Scuole in Rete -. Si parla di inclusione, della possibilità di una società più coesa dove le differenze culturali diventino ricchezze e quelle sociali siano armonizzate». La trama racconta della rivalità tra due scuole di arte, una pubblica che rischia la chiusura per mancanza di fondi, e una privata. Tutta la storia si dipana nei tentativi messi in atto dai protagonisti per evitare la chiusura dell'istituto statale.
IL CAST
Accanto a professionisti come Massimo Ferigutti, Giorgia Polloni, Jessica Da Re ed Elena Posocco hanno lavorato una cinquantina di studenti provenienti principalmente dagli istituti di Belluno, ma anche da altre scuole della provincia. I giovani sono stati selezionati dopo un casting, finalizzato a trovare e valorizzare i singoli talenti di ciascuno. Così accanto ad attori, ballerini e cantanti, c'è stato chi si è occupato delle scenografie, chi dei suoni e chi delle musiche, chi delle luci e chi di foto e video. «Quello che più conta è che i ragazzi abbiano condiviso un percorso su un tema importante come quello dell'accoglienza agli stranieri spiega Polloni -, perché è assolutamente fondamentale diffondere un messaggio di inclusione e di integrazione».
BASTONI FRA LE RUOTE
«A questo proposito è dispiaciuto constatare come, nonostante la rilevanza dell'iniziativa - ha detto ancora Polloni -, si sia incontrata resistenza in tanti dirigenti scolastici, preoccupati che l'impegno portasse via tempo al programma scolastico». A questo proposito Selene, 19 anni dell'indirizzo socio sanitario del Catullo, ci tiene a dire la sua. «Davanti a iniziative come questa io partecipo sempre commenta -, non perché abbia più tempo degli altri ma perché credo sia fondamentale darsi da fare, creare qualcosa di proprio per lanciare messaggi importanti. Piccoli o grandi che siano, tutti i gesti portano un risultato«. Gli spettacoli del mattino saranno riservati alle scuole, la cittadinanza è invitata a quello delle 20.30. L'ingresso è a offerta libera: tutto il ricavato sarà devoluto al fondo per la ricostruzione del Parco del Piave.
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA A passo di danza e cantando: l'accoglienza ai migranti diventa un musical. Da un'idea del regista Massimo Ferigutti, dalla vena artistica di tanti professionisti del territorio e dall'impegno di una cinquantina di studenti, è nato uno spettacolo made in Belluno sul tema dell'integrazione: Una sorpresa inaspettata. Il debutto è previsto venerdì sul palco del Teatro Comunale. Sarà una prima in grande stile, con due repliche già nel primo giorno di messa in scena. Allo spettacolo delle 9, infatti, seguiranno quello delle 11 e delle 20.30. Ci sono già oltre 900 prenotazioni da parte delle scuole. I soldi raccolti, poi, andranno a sostenere la ricostruzione del Parco di Lambioi.
IL PROGETTO
Formarte di Massimo Ferigutti ha messo la vena creativa, Aics la parte economica grazie ai fondi ottenuti da un bando per iniziative legate a temi di interesse nazionale. Il Comune, Scuole in Rete e l'Ufficio scolastico provinciale hanno dato sostegno organizzativo. Insomma, dal lavoro di un centinaio di persone è nata una rappresentazione dal profondo senso civile, creata dai giovani per far riflettere i giovani. «Abbiamo sempre creduto profondamente nei valori dell'arte e della creatività come strumento, anche, per veicolari messaggi e valori importanti spiega Franco Chemello, responsabile di Scuole in Rete -. Si parla di inclusione, della possibilità di una società più coesa dove le differenze culturali diventino ricchezze e quelle sociali siano armonizzate». La trama racconta della rivalità tra due scuole di arte, una pubblica che rischia la chiusura per mancanza di fondi, e una privata. Tutta la storia si dipana nei tentativi messi in atto dai protagonisti per evitare la chiusura dell'istituto statale.
IL CAST
Accanto a professionisti come Massimo Ferigutti, Giorgia Polloni, Jessica Da Re ed Elena Posocco hanno lavorato una cinquantina di studenti provenienti principalmente dagli istituti di Belluno, ma anche da altre scuole della provincia. I giovani sono stati selezionati dopo un casting, finalizzato a trovare e valorizzare i singoli talenti di ciascuno. Così accanto ad attori, ballerini e cantanti, c'è stato chi si è occupato delle scenografie, chi dei suoni e chi delle musiche, chi delle luci e chi di foto e video. «Quello che più conta è che i ragazzi abbiano condiviso un percorso su un tema importante come quello dell'accoglienza agli stranieri spiega Polloni -, perché è assolutamente fondamentale diffondere un messaggio di inclusione e di integrazione».
BASTONI FRA LE RUOTE
«A questo proposito è dispiaciuto constatare come, nonostante la rilevanza dell'iniziativa - ha detto ancora Polloni -, si sia incontrata resistenza in tanti dirigenti scolastici, preoccupati che l'impegno portasse via tempo al programma scolastico». A questo proposito Selene, 19 anni dell'indirizzo socio sanitario del Catullo, ci tiene a dire la sua. «Davanti a iniziative come questa io partecipo sempre commenta -, non perché abbia più tempo degli altri ma perché credo sia fondamentale darsi da fare, creare qualcosa di proprio per lanciare messaggi importanti. Piccoli o grandi che siano, tutti i gesti portano un risultato«. Gli spettacoli del mattino saranno riservati alle scuole, la cittadinanza è invitata a quello delle 20.30. L'ingresso è a offerta libera: tutto il ricavato sarà devoluto al fondo per la ricostruzione del Parco del Piave.
Alessia Trentin
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