TEATRO
MESTRE Cinque repliche per un interprete e uno spettacolo di altissimo

Martedì 23 Gennaio 2018
TEATRO
MESTRE Cinque repliche per un interprete e uno spettacolo di altissimo profilo da domani, mercoledì 24 gennaio a domenica 28 al Toniolo.
Sul palco del teatro mestrino sale Alessandro Preziosi Vincent Van Gogh. L'odore assordante del bianco dello scrittore Stefano Massini che con questa pièce vinse nel 2004 il Tondelli per giovani drammaturghi al Premio Riccione per il teatro.
La prima delle cinque repliche dell'appuntamento che si inserisce nel cartellone di prosa di io sono teatro domani alle 19.30, quindi le repliche giovedì e venerdì alle 21, sabato spettacolo alle 19.30 e domenica alle 16.30.
LA TRAMA
Siamo nell'ospedale psichiatrico di Saint-Paul-de-Manson, in Provenza, nel 1889: in una stanza bianca vive Vincent Van Gogh, ridotto a uno stato di totale frustrazione a causa delle allucinazioni che scaturiscono dalla sua mente e dei divieti assurdi impartiti dai medici. I suoi pensieri sono ossessivi, non sa di cosa o di chi si può fidare, la sua mente lo tradisce: cosa è reale e cosa è illusione? In questo labirinto soffocante, in cui entra anche lo spettatore, Van Gogh porta avanti una guerra contro il mondo, ma soprattutto contro di sé, perché i suoi stessi pensieri sono le mura di una prigione da cui fuggire. Il serrato e tuttavia andante dialogo tra Van Gogh e suo fratello Theo, propone non soltanto un oggettivo grandangolo sulla vicenda umana dell'artista, ma piuttosto ne rivela uno stadio sommerso. Van Gogh, assoggettato e fortuitamente piegato dalla sua stessa dinamica cerebrale incarnata da Alessandro Preziosi, si lascia vivere già presente al suo disturbo.
LA SOFFERENZA
È nella stanza di un manicomio che ci appare nella devastante neutralità di un vuoto. E dunque, è nel dato di fatto che si rivela e si indaga la sua disperazione. Il suo ragionato tentativo di sfuggire all'immutabilità del tempo, all'assenza di colore alla quale è costretto, a quell'irrimediabile strepito perenne di cui è vittima cosciente, all'interno come all'esterno del granitico castello bianco e soprattutto al costante dubbio sull'esatta collocazione e consistenza della realtà.
LA REGIA
«La messinscena afferma il regista Alessandro Maggi ha l'obiettivo di riuscire a rappresentare sul palcoscenico il labile confine tra verità e finzione, tra follia e sanità, tra realtà e sogno, ponendo interrogativi sulla genesi e il ruolo dell'arte e sulla dimensione della libertà individuale».
Raffaele Rosa
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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