SCIENZA&ARTE
Nel XIII secolo il pisano Leonardo Fibonacci si sforzò di definire

Venerdì 22 Novembre 2019
SCIENZA&ARTE
Nel XIII secolo il pisano Leonardo Fibonacci si sforzò di definire una legge matematica con cui esprimere una delle strutture ricorsive presenti in natura, dalle galassie, alla struttura dei trilobiti fino ai fiori del girasole. La successione di Fibonacci è strettamente correlata alla sezione aurea, ovvero una costante matematica ricorsiva e strutturale, canone estetico e architettonico per eccellenza. Leonardo da Vinci, nel pieno del Rinascimento italiano, fece ricorso continuamente, nella sua pittura come nelle sue invenzioni, alla sezione aurea, come si può constatare nelle opere e nei disegni, uno fra tutti L'uomo vitruviano. Quanto questa elaborazione abbia permeato la cultura occidentale fino a oggi, verrà esplorato in un seminario semiserio con concerto, dal titolo Leonardo, la matematica, la musica, organizzato dal comitato Piano City Pordenone, che si terrà oggi, alle 20.45, a Palazzo Tadea di Spilimbergo. Dopo l'introduzione di Antonella Silvestrini, Bruno Cesselli e Giuseppe Lallone proporranno un viaggio dal concetto matematico di sezione aurea fino alla declinazione di questo principio nella composizione musicale. I pianisti Bruno Cesselli, Gianni Della Libera e Lucia Grizzo eseguiranno il Klavierstuck IX di Karlheinz Stockhausen, il Preludio n. 1 tratto dal primo Libro de Il clavicembalo ben temperato di Bach, Intermezzo n. 1 op. 118 di Brahms, il Preludio n. 1 op. 28 di Chopin, Broken Chords da Mikrokosmos vol. III N. 85 di Béla Bartók, Firth of Fifth dei Genesis.
Il contributo di Leonardo da Vinci alla musica è indiscutibile. Molte composizioni sono regolate nelle proprie metriche, di altezze e di durate, dalla successione di Fibonacci a sua volta intimamente collegata al concetto di sezione aurea. Si tratta di una progressione perfetta che in Leonardo tende a raggiungere la massima espressione in taluni dipinti, come la Madonna di Dreyfus, la Vergine delle Rocce e il San Girolamo, e pervade la ricerca formale di tanta musica occidentale fino all'esplicita citazione nel Klavierstuck IX di Karlheinz Stockhausen (1961). L'appuntamento è a ingresso gratuito.
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