OGGI A VILLACACCIA
È legato ancora al filo conduttore di questa edizione

Domenica 23 Febbraio 2020
OGGI A VILLACACCIA
È legato ancora al filo conduttore di questa edizione Nel nome del popolo - il prossimo importante incontro internazionale di in File, dedicato questa volta al sogno di libertà del popolo curdo, e in modo particolare al progetto-laboratorio della regione siriana Rojava, battezzata la fabbrica dell'utopia curda.
È stato invitato a parlarne nella vecchia stalla dell'agriturismo Ai Colonos alle ore 16.30, Azad Baharavi, consigliere di Khaled Issa rappresentante del Rojava in Francia. Figlio dell'immigrazione curda in Francia, è professore/ricercatore universitario. In particolare ha curato la traduzione in francese del contratto sociale della Federazione del Nord Est della Siria.
L'INTRODUZIONE
Sarà affidata a Federico Venturini, giovane ricercatore friulano di ecologia sociale presso l'università di Udine e studioso della questione curda, che ha partecipato a diverse missioni nella regione ed è stato invitato come esperto al Parlamento europeo, al Consiglio d'Europa e alla Camera dei comuni a Londra.
«Durante la guerra civile in Siria, tuttora in corso - spiega Venturini - le aree a maggioranza curda hanno formato le milizie armate in opposizione alle forze governative del presidente Assad e alle truppe armate islamiste, dando vita nel 2014 alla Confederazione del Nord-Est della Siria. L'obiettivo è di garantire organizzazione e stabilità a questi territori, sulla base dei principi del confederalismo democratico di Abdullah Öcalan, sviluppando un progetto basato sui tre concetti fondamentali di democrazia, femminismo ed ecologia. Le forze curde hanno continuato i loro sforzi fino alla sconfitta dell'Isis nell'estate 2019. Nell'ottobre scorso però la Turchia ha deciso di attaccare questo esperimento di libertà, invadendo parte del territorio della confederazione e generando una catastrofica situazione umanitaria e complicando ulteriormente il quadro geopolitico».
PARALLELISMI
Nel corso dell'incontro con Baharavi sull'utopia di Rojava verrà rinnovata la testimonianza di un capitolo straordinario della nostra resistenza, ossia la creazione nel 1944 della libera e democratica Repubblica della Carnia, la più ampia zona libera dai nazifascisti in tutto il Nord Italia, dovee si sperimentò un eccezionale spazio di libertà e partecipazione popolare che anticipò alcune delle conquiste dell'Italia repubblicana. Si estendeva per 2.580 km², comprendeva ben 40 comuni e contava oltre 80.000 abitanti; come capitale venne scelto il paese di Ampezzo, nella Val Tagliamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci