MUSICA
Adria come Chicago o Memphis ed il Canalbianco come il Mississippi. Il

Domenica 31 Maggio 2020
MUSICA
Adria come Chicago o Memphis ed il Canalbianco come il Mississippi. Il grande blues fa tappa ad Adria. Grazie ai buoni uffici di Alessio Benvegnù ed Emanuela Lenzo, due grandi appassionati delle cosiddette 12 battute, Lorenz Zadro, uno dei big del blues tricolore, chitarrista, autore, produttore, direttore artistico, cultore e divulgatore di Blues & American Music, nonché fondatore del Blues Made in Italy, attivo da vent'anni nell'ambito musicale, è stato ospite in città del negozio Musicamondo di corso Vittorio Emanuele II, firmando copie della sua ultima produzione, il cd Blues Chameleon.
IL DISCO
Il disco, composto da 18 brani, spazia tra il blues e l'american music. Si tratta di una specie di album dei ricordi, dal 2000 al 2019, che mette insieme i momenti più salienti del percorso artistico di Zadro che in qualità di organizzatori ha lavorato tra gli altri con Larkin Poe, North Mississippi Allstars, Keb' Mo', Guy Davis, Renzo Arbore, Eugenio Finardi, Amedeo Minghi, Gino Paoli & Danilo Rea e Rudy Rotta.
«Ogni brano - ha detto il bluesman che in seguito ha dato vita, lui alla chitarra e Benvegnù all' armonica a bocca, ad un mini concerto live - ogni collaborazione è la fotografia di un momento fatto di attese, evoluzioni e cambiamenti. Mi è sempre affascinato l'arte di esprimere e scoprire se stessi attraverso la musica».
Ad accogliere Zadro anche l'ex sindaco Sandro Gino Spinello e il consigliere della fondazione Bocchi Edoardo Zambon. Un destino quello di Zadro, già scolpito nella sua data di nascita: il 6 gennaio di 35 anni a Verona, lo stesso giorno di Adriano Celentano e di Paolo Conte. Come è nata la sua passione per il blues? «Da giovanissimo. In casa, grazie ai miei genitori, si respirava musica di tutti i generi: classica, cantautori italiani, black music, rock. Mio padre in particolare amava il rock ed il blues. In seguito ho trovato la mia strada nel blues».
VITA E SENTIMENTO
Il blues ha contrassegnato tutta la sua carriera artistica sia da musicista che da produttore. Cosa rappresenta per lei? «Il blues è per me è sentimento, vita e libertà». Chi è stato l'artista cui si è ispirato? «Mississippi John Hurt, nome d'arte di John Smith Hurt, cantante e chitarrista statunitense il cui repertorio era costituito da un misto di blues, country, bluegrass, folk e rock and roll. Con il suo stile originale nel canto e nel suono della chitarra acustica ha influenzato la musica popolare statunitense del XX secolo».
C'è una canzone che l'ha segnato la sua esperienza musicale? «Non è una scelta sicuramente facile. Direi I'm a blues man». Il blues in Italia al di fuori dei festival dedicati è ancora considerato un fenomeno di nicchia. Cosa manca per farlo diventare del tutto popolare? «Noi amanti del blues musicale siamo come mosche bianche. L'unico modo per farlo diventare popolare è quello di contaminarlo con altri generi musicali. Penso ad esempio a Pino Daniele, Eugenio Finardi e Edoardo Bennato».
Guido Fraccon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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