Le dinamiche delle guerre spiegate da Nico Piro

Giovedì 13 Agosto 2020
È un racconto concreto, spesso con esempi del quotidiano quello che ha visto come protagonista a Rovigo e a Zampine di Stienta, il giornalista e inviato del Tg3 Nico Piro. Il giornalista è stato invitato dall'Associazione culturale Il Fiume capitanata da Chiara Fabian e già ospite a Rovigo in un appuntamento pomeridiano organizzato da Emergency. Alla Festa provinciale del PD, Piro ha raccontato la sua esperienza come inviato cercando di far riflettere sulle brutalità della guerra e sulla facilità con cui si dimentica in quelli che Piro definisce Tempi della memoria breve. La serata è iniziata con la proiezione di un video sulla vita in Afghanistan, in un contesto di guerra di cui si parla poco e in cui prevale la continua paura di morire sotto un bombardamento. «La cronaca delle guerre si riassume spesso in numeri e non dà volto alle persone, non racconta la vita che conducevano e, va ammesso, la tradizione del giornalismo italiano non guarda al mondo, non descrive cosa accade fuori dai confini», ha osservato con spirito autocritico Piro, che ha aggiunto: «La grande bugia del sovranismo è che per risolvere i problemi di casa nostra dobbiamo guardare a casa nostra, ma ciò impedisce di capire e verificare i complessi meccanismi che portano a crisi internazionali e umanitarie, spesso collegate ad accordi e politiche economiche anche lontane dall'Italia, ma con ripercussioni interne. Un ruolo importante - ha proseguito - ha la scuola, in cui si dovrebbe imparare la geografia delle notizie per capire e riflettere su quanto accade intorno a noi». L'incontro è stato l'occasione di parlare del nuovo libro di Piro, Corrispondenze afghane - Storie e persone in una guerra dimenticata
Marcella Barotto
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