L'ANNIVERSARIO
«Il Friuli si unisce, con la sua sterile storia, e il suo

Mercoledì 19 Febbraio 2020
L'ANNIVERSARIO
«Il Friuli si unisce, con la sua sterile storia, e il suo innocente, trepido desiderio di poesia, alla Provenza, alla Catalogna, ai Grigioni, alla Rumenia, e a tutte le Piccole Patrie di lingua romanza»: è quanto si legge nell'atto costitutivo dell'Academiuta di lenga furlana, della quale ieri nel Municipio di Casarsa è stato ricordato il 75. dalla costituzione da parte di Pier Paolo Pasolini e dei suoi allievi nella scuoletta di Versuta. Una festa più che una celebrazione, curata dal Centro Studi di Casarsa e dal suo presidente Piero Colussi, alla quale sono intervenuti studiosi, rappresentanti delle istituzioni - il sindaco di Casarsa Lavinia Clarotto e il presidente del Consiglio regionale Pietro Mauro Zanin, per i quali l'Academiuta ha contribuito a dare dignità letteraria al friulano - e alcuni dei ragazzi di allora, Elio Ciol e Giuseppe Bortolin Nini, presenti gli eredi degli altri giovani di allora, «che incredibilmente - ha affermato Colussi - nonostante i bombardamenti e i problemi di quei tempi seguivano Pasolini, i suoi insegnamenti, innamorati della poesia». Il professor Francesco Zambon ha ricordato l'opera di uno dei ragazzi di allora, Nico Naldini, cugino e allievo di Pasolini (impossibilitato a partecipare).
RIVOLUZIONE
«La nuova esperienza dell'uso della lingua friulana in poesia e letteratura - secondo il docente - si distacca dall'idea del dialetto legato al vernacolare e Naldini si inserisce in modo alto in questo solco letterario». L'Academiuta - per il professor Rienzo Pellegrini - si definisce e si ridefinisce nel tempo in una serie infinita di sfaccettature. Tenendo conto di quanto c'era prima e ci sarebbe stato dopo l'Academiuta stessa. L'interesse di Pasolini per il friulano non è specificamente linguistico: è lingua pura della e per la poesia. La professoressa Francesca Cadel ha riportato il pensiero di alcuni dei ragazzi di allora da lei intervistati anni fa, evidenziando la capacità di aggregazione dell'Academiuta: Pina Kalc, Cesare Bertotto e Ovidio Colussi. E poi largo alla memoria di chi allora c'era: Ciol ha ricordato la genesi della famosa fotografia del gruppo riunito a Versuta per l'annuncio di Pier Paolo della decisione di dar vita all'Academiuta. Nini si è invece soffermato sul fatto che lui e i più piccoli frequentavano la scuola di Pasolini, ma l'Academiuta era riservata ai più grandi, ai poeti. Infine, dopo che il presidente Zanin ha consegnato al Centro Studi lo stemma del Consiglio Regionale, la festa si è conclusa con la consegna ai ragazzi superstiti e agli eredi degli altri della foto di allora di Ciol, autografata dal maestro, e della riproduzione dello Stroligut.
Nico Nanni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci