Il Teatro Studio spegne Visioni

Mercoledì 28 Ottobre 2020
TEATRO
«Ci stiamo ammalando di ignoranza». Il Teatro Studio dice addio alla stagione Visioni. «Con rammarico comunica l'organizzazione del gruppo rodigino annunciamo che la stagione Visioni non potrà avere luogo. Siamo costretti a chiudere di nuovo lo spazio di viale Oroboni, un presidio culturale in città, che negli ultimi anni ha fatto avvicinare al teatro contemporaneo studenti del liceo, giovani, appassionati dell'arte in tutte le sue forme. Solo pochi giorni fa abbiamo iniziato ad affiggere i manifesti di lancio della rassegna, che avrebbe dovuto animare il Teatro Studio fino a Natale: spettacoli programmati per la scorsa primavera e altri eventi inediti».
SIPARIO CHIUSO
«La campagna di comunicazione - aggiungono - prevedeva anche la distribuzione di flyer già andati in stampa e altre piccole azioni per affermare che, dopo il successo del Festival Opera Prima di settembre, eravamo pronti a rincontrarvi in Teatro Studio, per nutrirci nuovamente di cultura assieme. Siamo profondamente dispiaciuti, non solo perché tutto questo lavoro viene reso vano senza preavviso, ma anche e soprattutto perché l'intero settore teatrale, da giugno a oggi, si è rimboccato le maniche e ha pianificato una ripartenza rispettosa di tutte le normative previste, riuscendo a rianimare le piazze, le strade, le città, gli spazi al chiuso e all'aperto, riuscendo a portare comunità in un mondo costretto al distanziamento. Pensavamo che di questo le istituzioni ci fossero grati, pensavamo di aver svolto un servizio pubblico fondamentale, tanto più in un momento di crisi in cui è importante non lasciarsi sovrastare dalla paura e avere il coraggio di continuare a guardare negli occhi i nostri vicini, anche se estranei. La scelta di chiudere i teatri (senza chiudere le chiese, gli stadi, le aziende, le industrie) avviene evidentemente perché il lavoro teatrale viene considerato inessenziale e perciò testimonia la crisi e l'orrore di una società che considera sacrificabili i luoghi culturali anche quando vengono messi in sicurezza».
LAVORATORI A RISCHIO
«Oggi questa scelta impedisce a migliaia di persone di lavorare, rendendo disastrosa una condizione già precaria. In questo mese di chiusura però continueremo a immaginare nuovi progetti capaci di portare bellezza, augurandoci che le persone restino umane, con un'anima e un pensiero che necessitano sempre di essere nutriti. Ringraziamo l'associazione Festival Opera Prima, che a settembre ci ha permesso di aprire in tutta sicurezza il Teatro Studio e di contribuire alla realizzazione di un evento importante e ringraziamo voi, cittadini e spettatori, per esserci stati e per esservi fidati».
Sofia Teresa Bisi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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