IL SEGNALE
VENEZIA Bisogna dare atto alle gallerie private della loro resilienza

Sabato 31 Ottobre 2020
IL SEGNALE
VENEZIA Bisogna dare atto alle gallerie private della loro resilienza nel superare le difficoltà del momento, pur nella consapevolezza di quanto la frequenza dei visitatori si sia rarefatta. Tutte: da quelle che sono all'insegna della sperimentazione e della novità a quelle più inclini verso l'arte figurativa. Altra annotazione: non solo eventi anche la volontà di offrire ai giovani artisti un'occasione formativa promuovendo workshop, incontri e, nei casi migliori, anche la possibilità di una residenza. In prima linea su questo fronte la A plus A e la Marignana Arte che a primavera aprirà degli studi a Cannaregio vicino allo squero, uno dei pochi rimasti in città. Alla Ikona Gallery,in campo del ghetto, si conclude domenica la personale di Michele Bubacco The alphabet che parte da una fotografia per poi stravolgerla nel suo passaggio alla pittura con ricorso anche al mezzo digitale. Una breve sosta e dal 10 novembre fino al 3 dicembre si riprende con Beyond the wall (oltre il muro), tema quanto mai emblematico sull'antitesi costruire / distruggere. Alla Galleria Alberta Pane, nel suggestivo spazio di una ex falegnameria a Dorsoduro, il confronto è fra Michele Spanghero e Maria Denis. Il primo ha fotografato i più importanti musei europei e statunitensi per poi codificarli in quadri dalle stesse dimensioni, caratterizzati dalla densità del bianco. Molto attento anche al suono come dimostra quello che si percepisce accostando l'orecchio alla sfera di legno. Tutta incentrata sugli elementi vegetali l'opera di Marie Denis: siano ninfee, felci o foglie giganti di cocco colte in natura ma poi trasportate in rame nell'alternanza natura /artificio A cura di Martina Cavallarin, lidense, una delle voci più autorevoli nel campo della critica d'arte. Da sottolineare il contributo delle aziende Giovanardi e Lunardelli. Fino al 28 novembre Alla Marignana, a Punta della Salute, quattro giovani artisti, under 40, Giuseppe Adamo, Yojro Imasaka, Silvia Infranco e Quayolan si confrontano con la natura, meglio con Oltrenatura come recita il titolo perché anche qui la natura è un pretesto: in Adamo si manifesta nelle pennellate sovrapposte che designano panorami fantastici. Imasaka fotografa paesaggi delle isole Hawaii per poi manipolarli all'interno della sua camera oscura. Quayola si ispira agli Impressionisti per reinterpretarli con il ricorso alle tecnologie digitali. Molto delicata la raccolta di piccoli materiali organici conservati in una vetrina da camera delle meraviglie di Silvia Infranco. Prosegue fino al 21 novembre alla Galleria Michela Rizzo alla Giudecca l'intrigante confronto tra Brian Emo e David Tremlett Alla Galleria Arkè, nei pressi di Santo Stefano è in corso fino al 5 dicembre la personale di Christiane Brandt con la sua libera e molto colorata interpretazione della figura umana come suggerisce il titolo racconti misteriosi A Santo Stefano, invece, alla Spark Venice Art Gallery cinque giovani artisti residenti in Venezia, Stefano Cescon , Elena Della Corna, Noemi Durighello , Angela Grigolato e Giulia Milani si confrontano in Tensioni Superficiali con i media più vari che spaziano dalla pittura ad olio alla stampa digitale. Fino al 29 novembre. Sempre in questa zona alla A plus A: preceduto da un lungo lavoro di studio sul tema delle origini, espongono Lea Cetere; Beth Collar, Jeschkelanger, Ella Littwitz e Arash Nassiri. Una riflessione volta a scardinare consolidati pregiudizi
Lidia Panzeri
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