IL BILANCIO
VENEZIA Si è concluso domenica con un sold out il festival internazionale

Mercoledì 17 Luglio 2019
IL BILANCIO
VENEZIA Si è concluso domenica con un sold out il festival internazionale di teatro in campazzo San Sebastiano. Centinaia di persone hanno partecipato alla settima edizione di Venice Open Stage, che aveva rischiato quest'anno di non vedere la luce per l'abbadono dello Iuav.
A chiudere il festival, dal titolo Rising lagoon, sono stati due spettacoli: The Lulu project, esito del laboratorio diretto da Gigi Dall'Aglio e co-organizzato da Venice Open Stage, Teatro Stabile del Veneto e inserito nel progetto europeo Fabulamundi playwriting Europe Beyond borders con il sostegno del Modello Teseo (Regione del Veneto, Accademia Teatrale Veneta e Teatro Stabile del Veneto), E Ogni domani è importante, canovaccio originale di commedia dell'arte basato su un'immaginaria missione di Leonardo Da Vinci in Friuli per conto della Repubblica di Venezia, al fine di progettare le fortificazioni contro le armate ottomane che minacciavano i confini della Serenissima.
Con undici serate, di cui una ospitata al Teatro all'Avogaria, il Venice Open Stage ha registrato quest'anno numeri da record, anche grazie al salvataggio in extremis dell'evento, che rischiava di non alzare il sipario a causa dei tagli subiti a poche settimane dall'inizio. «Provvidenziali sono stati l'intervento del Comune di Venezia, che ha compreso il valore a lungo termine del progetto tanto da divenire co-organizzatore, e dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, che ha appoggiato il VOS anche con una squadra 100% femminile di allieve scenotecniche e architette di scena, fondamentali per l'allestimento del campo - spiegano gli organizzatori -. Venice Open Stage si conferma come evento riterritorializzante, partecipato ogni anno da centinaia di studenti, residenti e turisti, divenuto parte integrante della cultura immateriale di Venezia. L'obiettivo del progetto è rendere sempre più grande e interattivo il festival laboratorio di campazzo San Sebastiano, contribuendo a rendere nuovamente Venezia uno snodo fondamentale per il teatro contemporaneo europeo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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