I legami tra Pasolini e Pound

Venerdì 30 Luglio 2021
DOPPIO APPUNTAMENTO
Un venerdì dedicato al poeta di Casarsa, quello in progamma oggi. Un'ora con Pierpaolo Pasolini ed Ezra Pound è il titolo dell'appuntamento alle 18.30, nel Centro Studi Pier Paolo Pasolini, occasione per approfondire il rapporto tra l'intellettuale friulano e il poeta americano grazie a Francesca Cadel, studiosa pasoliniana e docente di Italiano e Film Studies all'University of Calgary (Canada). Sarà inoltre proiettata la celebre intervista di Pasolini a Pound, realizzata per la Rai nel 1967.
L'evento è a ingresso libero su prenotazione (0434 870593). A fronte delle numerose richieste e del numero limitato di posti, l'intervento sarà registrato e il video pubblicato il giorno seguente sulla pagina Facebook e sul canale YouTube del Centro Studi.
DALLE CRITICHE AGLI ELOGI
Pasolini e Pound si erano incontrati una prima volta, solo brevemente, in Sicilia nell'estate del 1967, in occasione dell'istituzione del premio Zafferana Etnea (che nel 1968 premiò Elsa Morante, con Il mondo salvato dai ragazzini), ma l'intervista dell'autunno 1967 di Pasolini a Pound rappresentò l'unica occasione di dialogo tra i due poeti. Quando nel 1955 la rivista «Stagione» dedicò un numero speciale al poeta americano, allora rinchiuso nel manicomio criminale di Saint Elizabeth, a Washington, Pasolini declinò l'offerta di collaborazione, scrivendo a Mario Costanzo di non amare Pound. Pound morì nel 1972 a Venezia, e a distanza di un anno, Pasolini sottoscrisse, anche politicamente, i suoi versi conservatori: Che cosa cambia nel suo giudizio e perché Pasolini omaggia Pound come un maestro in entrambe le sue due ultime opere non postume, Salò e La nuova gioventù? Che cosa arriva a condividere ideologicamente con Pound tra il 1967 e il 1975?
PROSPETTIVA FUTURA
È certo che dopo l'intervista per la Rai realizzata a Venezia nel 1967, Pound risulterà di lì in avanti sempre più presente nell'opera pasoliniana, come un simbolo con una funzione ben precisa: indicare in una prospettiva sempre futura all'interno e non contro la modernità un'etica fondata sull'equilibrio tra uomo e natura, ed esaltarne gli esempi passati. In questo senso Pasolini utilizza I Cantos e ne sottoscrive, citandoli nella sua ultima produzione, quelli che egli definisce i versi più conservatori di Pound, ispirati all'etica confuciana e alle leggi del mondo contadino cinese.
SERATA IN TEATRO
Alle 21 nel teatro Pasolini organizzata nell'ambito della grande mostra Respiri di viaggio di Elio Ciol allestita dal Comune nello spazio espositivo dell'ex sala consiliare (che per l'occasione sarà aperta anche dalle 20 alle 23). Il maestro della fotografia friulano incontrerà il poeta Davide Rondoni, e il loro sarà un dialogo artistico fra immagini (proiettate) e parole, dal titolo Visionari e veggenti. Un poeta legge un fotografo
Un paio d'anni fa Ciol ha chiesto a Rondoni che aveva conosciuto in passato - di immaginare dei versi per alcune sue fotografie, soprattutto di paesaggi. Ne è nato nel 2020 un libretto intitolato Tempo, Principe immagini e poesie, edito da cartaCanta: un cofanetto a tiratura limitata e numerato in 30 copie, che contiene 13 fotografie, presente al Museo di arte moderna di Mosca e nei Musei vaticani e che nell'occasione sarà donato al Comune di Casarsa. «Tempo, principe. Le foto di Ciol, le mie povere poesie così Rondoni - in un libro che indaga la natura del tempo. Lui, il suo passaggio, il suo sguardo tremendo e affascinante di Principe. Non di Re.
Scrive nella prefazione Giovanni Gazzaneo: Mai, non saprete mai come m'illumina / L'ombra che mi si pone a lato, timida, / Quando non spero più...». Così scriveva negli anni 40 Giuseppe Ungaretti... Così continuano a scrivere Ciol e Rondoni, che però non hanno mai smesso di sperare. Anzi, è proprio quella speranza la sorgente del loro ricercare, contemplare, dire, offrire. Entrambi innamorati della realtà fatta di uomini e cose, e di quell'inafferrabile soffio che tutto tiene, tutto sorregge, a tutto dà vita. Tutto, Ciol e Rondoni lo sanno bene, è luce e ombra, ombra e luce. Ora si sono incontrati in un abbraccio di visioni e parole. Amano il bianco e nero, perché liberi da ciò che grava e impedisce alla vista di aprirsi all'orizzonte, e alla parola di incidere la pietra. Sono naviganti esperti, amano la profondità, sondano il cuore dell'essere, scrutano l'essenziale. Terra, cielo, acqua, e poi l'uomo, il lavoro, l'arte».
L'ingresso è libero, per informazioni e prenotazioni: Ufficio Cultura Comune di Casarsa, 0434.873981, e-mail cultura@comune.casarsadelladelizia.pn.it.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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