CINEMA
Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l'edizione zero è

Venerdì 17 Gennaio 2020
CINEMA
Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino (l'edizione zero è datata 1987), il Trieste Film Festival - diretto da Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo - è il primo e più importante appuntamento italiano dedicato al cinema dell'Europa centro-orientale. Più che un festival, un ponte che mette in contatto le diverse latitudini dell'Europa del cinema, scoprendo in anticipo nomi e tendenze destinate ad imporsi nel panorama internazionale.
Il Tsff31 apre una settimana densa di proiezioni - da oggi al 23 gennaio tra il Teatro Politeama Rossetti, il Cinema Ambasciatori e il Teatro Miela - con l'anteprima italiana, stasera alle 20, di Una Vita Nascosta - Hidden Life, l'ultimo film del regista di culto statunitense Terrence Malick, che racconta le vicende tratte dalla storia vera di Franz Jägerstätter, semplice contadino austriaco che si rifiutò di servire Hitler per obbedire alla propria coscienza. Dopo tre film molto intimi e personali, il maestro americano torna a misurarsi con la Storia, in una storia ambientata tra Sappada e l'Austria.
Nel 2020 il Tsff è il primo festival italiano a essere inserito nelle celebrazioni felliniane, Fellini 100: la proiezione del film E la nave va (copia restaurata da Csc-Cineteca Nazionale con Istituto LuceCinecittà), ricordato anche in uno dei cartelloni cinematografici dalla Polonia della mostra Federico Fellini: visioni dall'Est allestita al Teatro Politeama nei giorni del Festival; una singolare intervista a Fellini realizzata nel 1989 dal regista ceco Matej Miná, anteprima assoluta di un frammento facente parte di un film mai prodotto ma forse di prossima realizzazione; infine, un'intervista del documentarista italiano Francesco Zippel a Wes Anderson, Fantastic Mr Fellini che ha ripercorso alcuni temi a lui cari e molto vicini alla poetica del maestro riminese.
Un'altra ricorrenza è la riunificazione delle Germanie, evento che ha permesso al Festival di stabilire una nuova partnership con il festival tedesco di Cottbus, festival gemello per le aree geografiche di interesse comune. Con l'omaggio, dal titolo Time Will Tell, si vogliono raccontare i passaggi non sempre lineari del Deutsche Wiedervereinigung, sul cui significato i tedeschi sembrano ancora oggi divisi. Un processo lungo e complicato i cui effetti a lungo termine sono raccontati da registi quali Thomas Heise, Andreas Voigt e Florian Kunert, offrendoci un punto di vista dall'Est, seguendo alcuni personaggi sul lungo periodo, andando a riempire le falle di una Storia che tende a prediligere il successo a piccole storie di fallimenti umani.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci