ARTE
Il vento dell'Oriente è stato un caldo abbraccio per Rovigo. La mostra

Sabato 18 Gennaio 2020
ARTE Il vento dell'Oriente è stato un caldo abbraccio per Rovigo. La mostra
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Il vento dell'Oriente è stato un caldo abbraccio per Rovigo. La mostra sul Giapponismo, a palazzo Roverella, in chiusura il 26 gennaio, ha convinto il pubblico.
È stata la mostra finora più apprezzata, al Roverella, tra quelle degli ultimi anni. I numeri parlano da soli: domenica ha superato ampiamente quota 40 mila ingressi, di fatto oltre 42 mila, con andamento in crescita di settimana in settimana. Segnale evidente che il passa-parola è stato, e continua ad essere, positivo. Molto positivi anchde i giudizi espressi dagli esperti del mondo dell'arte. L'entusiasmo della critica, non è secondario: significa che la mostra ha fatto doppiamente centro: il plauso della critica e il gusto del più ampio pubblico.
Il Giapponismo è, già ad oggi, la seconda mostra più visitata della storia espositiva di Palazzo Roverella. Tenendo conto dell'enorme concorrenza delle esposizioni convergenti nell'area di poche decine di chilometri, è un dato che in Fondazione definiscono «entusiasmante». Nei giorni che la separano dalla chiusura, si attendono presenze numerose, confermate dalle prenotazioni. Consigliabile approfittare del minor affollamento nei giorni diversi dal fine settimana.
NESSUNA PROROGA
La Fondazione Cariparo chiarisce che «nessuna proroga è possibile, in quanto i prestiti delle opere concessi dalle diverse istituzioni nazionali e internazionali hanno una scadenza prestabilita. La chiusura è prevista per domenica 26 gennaio, ma per andare incontro alle numerose prenotazioni gli orari di apertura di sabato 25 e domenica 26 saranno ampliati dalle 9 alle 23.30».
Per qualcosa che se ne va, ecco una novità sopraggiungere. A Palazzo Roverella dal 4 aprile è infatti in calendario una nuova, importante esposizione, la monografica su Marc Chagall, che porterà a Rovigo una selezione esemplare di oltre cento opere del celebre artista, circa 70 i dipinti su tela e su carta oltre alle due straordinarie serie di incisioni e acqueforti pubblicate nei primi anni di lontananza dalla Russia, Ma Vie, 20 tavole che illuminano la sua precoce e dolorosa autobiografia, e Le anime morte di Gogol, il più profondo sguardo sull'anima russa della grande letteratura.
CHAGALL E DANTE
Prima ancora, dal 28 febbraio, a Palazzo Roncale si darà vita a un progetto originale dedicato a Dante e alla mitica Quercia di Dante, un albero possente che dominava il paesaggio del Delta del Po e che, secondo la tradizione, avrebbe concesso al Divin Poeta di ritrovare la strada perduta. In mostra le Visioni dell'Inferno con le opere di Gustave Dorè, Robert Rauscenberg e Brigitte Brand.
Elisabetta Zanchetta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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