Zecche, già 4 ricoveri: «Vaccinatevi»

Lunedì 13 Luglio 2020
L'INTERVISTA
BELLUNO Ogni settimana chiedono aiuto all'ospedale tra le 4 e le 6 persone con punture di zecche e solo nell'ultimo mese sono stati 4 i ricoveri per Tbe: fortunatamente sono tutti guariti. Numeri importanti. L'ospedale San Martino di Belluno è Centro di riferimento per le patologie trasmesse da zecche. Renzo Scaggiante, direttore di Malattie infettive, dà qualche consiglio sul tema.
Quali malattie possono trasmettere le zecche?
«La zecca ampiamente più diffusa in Italia è l'Ixodes ricinus, che funge da vettore e da serbatoio per numerose malattie tra cui la borreliosi di Lyme, l'encefalite da morso di zecca (Tbe), l'herlichiosi anaplasmosi, la babebiosi. Le prime due malattie hanno fatto registrare un notevole incremento negli ultimi anni, in ragione delle mutate condizioni climatiche e della maggiore attenzione nel diagnosticarle. La borreliosi di Lyme e la Tbe trovano un'ampia diffusione nel nord-est dell'Italia ed in particolar modo nell'area bellunese, dove si registrano, negli ultimi dieci anni circa 700 casi di borreliosi e il 40% dei casi nazionali di Tbe. Per questo motivo la Regione Veneta ha individuato nell'Ospedale San Martino di Belluno il centro di riferimento per le patologie trasmesse da zecche. È importante sottolineare che il fenomeno è largamente sottostimato in considerazione della sproporzione esistente tra l'ampia diffusione delle zecche sul territorio nazionale e la relativa scarsità di notifiche delle malattie. La Società Italiana delle Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), sta dando molto risalto a queste patologie emergenti al fine di favorirne le diagnosi».
Quali sono i sintomi?
«La malattia più diffusa è la borreliosi, trasmessa dal morso di zecca, endemica nelle aree boschive del Nord-Est. La manifestazione clinica più frequente è l'eritema migrante (un'eruzione cutanea di forma anulare che si estende progressivamente). Il germe, inoculato col morso, in assenza di terapia, può diffondere attraverso il sistema linfatico o ematico in altri organi o tessuti. Le manifestazioni extracutanee più frequenti sono quelle a carico del sistema nervoso con meningiti, encefaliti, neuropatie periferiche e quelle a carico delle articolazioni con la classica artrite di Lyme. Altre localizzazioni più rare si possono registrare a livello del cardiaco e oculare. L'altra patologia di rilievo è rappresentata dalla Tbe, di cui si registra un crescente aumento. La malattia decorre, il più delle volte, in maniera asintomatica, ma quando si manifesta è caratterizzata da un andamento febbrile bi-fasico: inizialmente compare iperpiressia associata a cefalea e altri sintomi simil-influenzali, successivamente, dopo un periodo variabile di circa 10 giorni in cui si riacquista un relativo benessere, ricompare la febbre associata a interessamento del sistema nervoso con encefalite, meningite, paralisi. La mortalità è del 2%».
Come si curano?
«Mentre la borreliosi di Lyme è curabile con la terapia antibiotica, la Tbe, non beneficia di farmaci specifici e può essere prevenuta con la vaccinazione, che è fortemente consigliata a chi frequenta aree endemiche».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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