Writer a Mussoi: «Il colpevole si faccia avanti»

Mercoledì 22 Agosto 2018
VANDALISMI
BELLUNO Uno sfregio nel parchetto di Mussoi, quello che fa da copertura al supermercato Kanguro ed è terreno di proprietà del Comune. I lucernai di cemento sono stati presi di mira da bombolette spray rosse ed azzurre. I writer hanno agito nella notte tra venerdì e sabato coprendo di scritte anche alcune pareti del supermercato, compresa la rampa in salita del parcheggio sotterraneo.
Questa è la seconda volta che accade: «Stesso episodio pure in primavera, con scritte che abbiamo ripulito» precisa Gianpaolo Buzzatti, titolare in provincia di 7 negozi di alimentari. A scoprire il danno è stato, all'apertura, il responsabile del supemercato.
«Non si tratta di opere d'arte. Sta di fatto che un'area curata e pulita, quella soprastante, dove giocano bambini ed è frequentata da anziani è diventata degradata».
Buzzatti esprime tutto il suo dispiacere, non solo per i graffiti che hanno deturpato la sua proprietà. Entro due settimane sarà tutto come nuovo, senza più i segnacci. «Compresi, a nostro carico, quelli del parchetto, perché è un'indecenza». Ma prima Buzzatti si apre alla speranza, e vuole restare in attesa per alcuni giorni: «Vorrei che il responsabile si facesse vivo, che chiedesse scusa».
Ecco il motivo di temporeggiare prima di passare sul cemento il bianco con il pennello.
Ieri, intanto, è partita la formale denuncia alla Questura di Belluno. «Ora interverranno, indagando sulla base anche di altre segnalazioni». Perchè di segnalazioni ce ne sono state, eccome. Va ricordato, infatti, che questo di Mussoi rappresenta solo l'ultimo di vari episodi che hanno coinvolto muri pubblici e privati dal centro storico a Baldenich.
IL CONSIGLIERE
Tant'è che Francesco Pingitore, capogruppo di Patto per Belluno-Dolomiti, era sbottato: «Siamo stufi di vedere ogni giorno sempre il peggio: le mura sono sempre di più imbrattate, i cimiteri abbandonati alle erbacce. Sono cose da risolvere come normale amministrazione: il decoro, la pulizia a 360 gradi, le manutenzioni».
Daniela De Donà
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