Voglia di autogoverno: «sì» netto dei bellunesi

Martedì 24 Ottobre 2017
IL RISULTATO
BELLUNO Benvenuti in Bulgaria. Il referendum bellunese non lascia spazio a nessun dubbio: il popolo vuole una provincia di Belluno in grado di autogovernarsi. Il 98,67% ha risposto al quesito sulle maggiori forme di autonomia barrando la casella del «sì». Insomma, una percentuale che più bulgara non si potrebbe. Solo l1,33% è andato controcorrente e ha barrato «no». Hanno votato no solo in 1.444 contro i 107.519.
LA SPINTA DEL «SÌ»
Ci sono Comuni in cui il «no» ha avuto un peso leggermente maggiore: si tratta in gran parte dei territori più periferici e appartenenti alle cosiddette terre alte (Alleghe ha registrato un 2,24% di voti contrari all'autonomia; Auronzo un 2,11%; Perarolo un 2,05%). E ci sono Comuni in cui il «sì» ha sfondato il muro del 99%: ad Agordo, ad esempio, e a Cencenighe. Ma anche a Lozzo, Mel, Pedavena, Selva, Cencenighe, Cesio, Cibiana, Taibon, San Vito, e molti altri. E poi c'è un Comune dove non esiste il «no». È Zoppè di Cadore, dove hanno votato in 136: 135 «sì» e una scheda bianca.
AIRE E NON AIRE
Tra i dati che saltano all'occhio c'è anche quello degli scarti tra l'affluenza reale e quella ufficiale. Perché la seconda arriva al 52% (leggermente più alta rispetto all'affluenza del referendum regionale). La prima, invece supera abbondantemente il 66%. Possibile? Sì, perché sul dato che fa fede pesano 44mila all'estero. Su tutte, Soverzene. Il piccolo Comuneconta 1.060 elettori, ma solo 325 residenti: gli altri 735 sono Aire. Eppure, domenica l'affluenza senza i residenti all'estero è arrivata al 79,69% (quella con gli Aire, invece, al 24%, ovviamente). Belluno ha raggiunto quota 52,53% di affluenza, ma il dato depurato dai residenti all'estero arriva al 61%. A Fonzaso si passa dal 42% con Aire, al 74% senza.
I COMUNI SECESSIONISTI
Alla fine, cade anche la paura. Perché ci si poteva aspettare che i Comuni referendari disertassero le urne. Del resto, hanno già la valigia pronta da tempo per emigrare verso altri lidi (o giacciono in attesa di risposte che non arrivano). Invece non è stato così. Tutti, o quasi, hanno risposto «presente» alla chiamata alle armi lanciata dalla Provincia e dai vari comitati promotori della consultazione di domenica scorsa. A Lamon ha votato il 36,32% degli elettori. Ma la percentuale non è bassa, semmai è pesantemente influenzata dagli Aire. Se si conta solo i residenti veri dell'altopiano, l'affluenza arriva al 62,9%. Di questi, il 98,92% ha detto «sì» all'autonomia del Bellunese. Eppure, i lamonesi aspirano a diventare trentini. Stesso discorso per Sovramonte, che ha in ballo un referendum secessionista celebrato ancora nel 2006. Alle urne di domenica hanno votato 794 sovramontini (il 43% del totale, il 65,87% senza gli Aire), e anche in questo caso il «sì» ha stravinto. E Sappada? Dopo le dichiarazioni del presidente Padrin, che ha chiesto una sorta di moratoria per prendere tempo sul trasloco in Friuli Venezia Giulia, ci si sarebbe aspettati un boicottaggio del referendum provinciale. Invece, ha votato il 45,98% degli elettori (quasi il 52% senza gli Aire). Il 96,74% ha detto senza dubbio «sì» all'autonomia di Belluno, mentre solo il 3,26% si è detto contrario. Affluenze e pioggia di «sì» anche a Cortina e Colle Santa Lucia, altre due realtà fortemente indirizzate al trasloco come Livinallongo. Il dato particolare, semmai, arriva proprio dal Comune del Col di Lana. Perché l'affluenza è la più bassa di tutta la provincia: 28,38% il dato totale, 30,66% la percentuale depurata degli Aire. Che Livinallongo abbia voluto lanciare un segnale? Del resto tra i ladini nei giorni scorsi era risuonato l'appello all'astensionismo.
Damiano Tormen

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