VITA DI FRAZIONE
BELLUNO Vecchie fontane e lavatoi da rimettere a nuovo. E un

Mercoledì 19 Dicembre 2018
VITA DI FRAZIONE
BELLUNO Vecchie fontane e lavatoi da rimettere a nuovo. E un piccolo, quello di Baita Tovena, da rivitalizzare. Inoltre c'è un parcheggio per l'asilo da acquisire. Il Comitato Usi civici di Bolzano e Vezzano ha messo nero su bianco una strenna di idee per l'anno a venire. Il tutto oltre alla consueta gestione del legnatico e alle operazioni per la sclassificazione di alcuni terreni. Ieri sera nell'annuale assemblea popolare, presieduta da Roberto De Moliner, si è fatto il punto sulle attività svolte nel 2018 e si sono programmati i lavori per il 2019.
I PROGETTI
«Pensiamo di sistemare la strada d'accesso a Baita Tovena, con la realizzazione di alcuni parcheggi e un intervento sulla parte antistante l'edificio. In più c'è la volontà di ridare vita allo stagno», è il progetto di De Moliner che stima la spesa a carico del Comitato in 15mila euro. «Ma in ballo c'è, pure, un intervento per accedere con facilità all'area sottostante la Latteria.» Altra carne al fuoco: le fontane storiche che necessitano restauro. Sono tre. «Una si trova a Conzago, un'altra al centro di Bolzano e la terza nei pressi della chiesetta di San Sebastiano.» E ancora, altra idea: «Il Comitato riterrebbe utile provvedere all'acquisto di un terreno privato, accanto all'asilo Dartora, per farne parcheggio pubblico.»
USI CIVICI
È questa l'unica area del Comune di Belluno che assomiglia, dal punto di vista gestionale, alle Regole della parte alta della provincia. Si tratta di 1300 ettari di territorio che, sulla sinistra idrogeologica del torrente Ardo, si stende tra le pendici del monte Terne e il gruppo montuoso della Schiara. A gestirla è il Comitato frazionale di Bolzano e Vezzano. «Chiunque viva all'interno degli Usi Civici può fruire di alcuni benefici, ma qui i terreni sono di proprietà pubblica, mentre nelle Regole la proprietà è privata, delle famiglie che ne fanno parte», precisa il presidente Roberto De Moliner che, ieri sera, ha fatto pure la conta dei danni sui 30 chilometri della rete sentieristica. «Già il primo fine settimana di novembre i volontari di varie associazioni della zona si sono dati da fare.» Chi ha asportato ceppaie, chi ha sgombrato alcune piccole frane, chi ha tagliato alberi.
BUS DEL BUSON E VAL MEDON
Questa la situazione ad oggi sul territorio Usi Civici. Seri problemi di accesso in Val Medon, dove si dovrà costruire un ponte: si arriva fino a Casera Medon e Casera Colò «Poi un disastro verso Mompiana, impossibile la percorrenza.» La sentieristica, inoltre, non è a posto pure nella zona di Scarpotola. È chiuso il sentiero più vicino a Case Bortot che scende al Bus del Buson: «Non accessibile agli escursionisti a causa degli schianti. Per questo abbiamo dirottato una parte delle cosiddette sort in quest'area, secondo la normative di forestazione della Regione Veneto», afferma De Moliner. Si tratta degli appezzamenti di bosco che vengono assegnati ai frazionisti che ne fanno richiesta. Legnatico quest'anno per 32 (una richiesta stabile, importante perchè consente la manutenzione e la pulizia del bosco).
I DANNI
La conta degli schianti, dei sentieri danneggiati. E la richiesta fondi. Anche gli Usi Civici hanno presentato in Comune la domanda. Dopo la ricognizione con i tecnici dell'Unione Montana, per la sistemazione del territorio si sono quantificati danni per 278mila euro
Daniela De Donà
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