VIABILITA'
BELLUNO «Fare a gara per assumersi i meriti di far regredire

Venerdì 17 Gennaio 2020
VIABILITA' BELLUNO «Fare a gara per assumersi i meriti di far regredire
VIABILITA'
BELLUNO «Fare a gara per assumersi i meriti di far regredire l'autogoverno/autonomia della montagna bellunese». Quinto Piol è amareggiato, non se ne fa una ragione. Da ex assessore provinciale alla Viabilità e Trasporti con l'amministrazione di Sergio Reolon (2004-2009) e come consigliere (in prorogatio) della Regione Veneto nel Cda di Veneto Strade, insieme ad Oscar De Bona dal 2012, di cose da dire ne ha molte. Ma ciò che gli fa rabbia è come si torni indietro, anziché avanzare, nel percorso dell'autogoverno della provincia. L'esempio più recente, e per lui «il più eclatante», lo fornisce la gestione della viabilità col pieno controllo della società di Anas (51%). È la conseguenza dell'accordo del Governo-Regione sul controllo della viabilità bellunese, già in capo a Veneto Strade. Dei 1700 chilometri in Veneto, quasi la metà si trovano nella provincia di Belluno: oggi sono così suddivisi 200 km di strade regionali ex Anas, 330 km di strade provinciale ex Anas, 381 di strade provinciali storiche. L'operazione prevede che, parte di queste strade che sono della Regione e della Provincia di Belluno, passino all'Anas. Quelle che la provincia di Belluno trasferirà sono 127 chilometri ex Anas e 30 chilometri di provinciali storiche. Per gestire queste strade ogni proprietario (Anas Regione e Provincia) pagherà Veneto strade, in proporzione allo stesso prezzo di oggi (51% Anas, 40,86% Regione, 3,57% Treviso, 3,57% Venezia e 1% Belluno).
L'AFFONDO
«Contiamo meno di Treviso e Venezia che non hanno un metro di viabilità di proprietà gestita da Veneto Strade. Siamo di fronte ad un fatto che ha dell'incredibile, se ricordiamo tutte le battaglie che sono state fatte affichè la Provincia gestisse le sue strade. Che viene sgravata di 157 chilometri, ma per il resto continuerà a pagare lo stesso prezzo di prima. Si parla di un risparmio di 3,5 milioni su un totale di 15», afferma Piol. Cosa cambia nel ruolo della Provincia? «La Provincia invece di esercitare il suo ruolo si è messa completamente nelle mani della Regione, che ha fatto un accordo statale incalza Quinto Piol , che continua a privilegiare la pianura metropolitana. La dice tutta il fatto che da due anni non è stato nominato il rappresentante bellunese del Cda di Veneto Strade. Infatti con Oscar De Bona siamo spesso confusi come i rappresentanti della provincia, quando invece lo siamo per la Regione». «Belluno torna ad essere una riserva con solo 1% del capitale, però dovrà pagare per i 554 chilometri (32% delle strade venete gestite dalla società) allo stesso prezzo al chilometro di prima. È anche sparito dallo Statuto della società Veneto strade la sede provinciale di Belluno e il relativo direttore che veniva nominato d'intesa con il presidente della provincia».
Federica Fant
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