Vendita della rete del gas: «Tante colpe di Massaro»

Venerdì 5 Giugno 2020
IL DIBATTITO
BELLUNO Gara del gas, la questione diventa sempre più velenosa. Una querelle che sta spaccando la politica e porta a galla vecchie tensioni. Tubature e impianti che saranno gestiti da Italgas e non più da Bim Gsp e questo ha fatto scendere in campo molti politici e amministratori bellunesi. Sul caso ora interviene il capogruppo di Belluno è di tutti Paolo Gamba.
«Le parole del sindaco Jacopo Massaro Abbiamo fatto di tutto per approfondire la questione - scrive Gamba - non sono veritiere. Massaro avrebbe davvero fatto tutto il possibile sotto il profilo politico se avesse aderito alla richiesta dello scorso 22 dicembre dei sindaci dei Comuni dell'intera provincia che in assemblea, forti delle maggioranze previste dalla convenzione, hanno richiesto un approfondimento utile a chiarire i motivi per i quali il Comune di Belluno, stazione appaltante, per calcolare il valore del rimborso delle reti del gas da cedere al vincitore della gara ha applicato il prezzario della Regione Veneto anziché quello della Camera di Commercio di Belluno, con un danno per i bellunesi di circa 15 milioni di euro. Una contraddizione di non poco conto se si considera che il vincitore acquisisce le reti esistenti a poco prezzo e vede poi valorizzati al meglio i suoi investimenti».
«Quando Massaro afferma A oggi al Comune di Belluno non è stata fornita documentazione sul fatto che il valore delle nostre reti sia diverso da quello inserito nel bando di gara» - continua il capogruppo - dichiara cose lontane dalla realtà. Sul fatto esiste, infatti, copiosa documentazione che i sindaci hanno ricevuto ufficialmente».
«Il sindaco ha spiegato Avremmo fatto subito una delibera in autotutela una cosa che alcuni sindaci hanno più volte richiesto senza ricevere però risposta. Questa vicenda dimostra ancora una volta - sottolinea Gamba - che, al di là delle parole di circostanza, l'assunzione di un ruolo guida per l'intera comunità provinciale è questione che taluni sono solo capaci di richiedere ad altri. Aggiungo che non si tratta di una mera questione tecnica, ma di un vero spreco di denaro. Assurdi i tentativi di far passare tale svendita come un guadagno per il territorio, ipotizzando fantomatiche ricadute in termini economici, così come è stato fatto da qualche assessore in Consiglio Comunale con parole che ora, guarda caso, trovano eco in quelle del numero uno di Italgas, Paolo Gallo».
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