Vaia, quesito un anno dopo: «Cosa resta ancora da fare?»

Giovedì 24 Ottobre 2019
PIEVE DI CADORE
Ottobre 2018 la tempesta Vaia. Ad un anno dal disastro cosa è stato fatto e cosa resta da fare? Quali interventi sono necessari per mettere in sicurezza la montagna bellunese? Questi gli interrogativi nella conferenza programmatica organizzata dal comune di Pieve di Cadore sabato 26 ottobre alle 10 nel salone della Magnifica Comunità. Interverranno i due commissari per l'emergenza Nicola Dell'Acqua e Fabrizio Stella, Luigi D'Alpaos già docente di idraulica all'università di Padova e l'assessore all'Ambiente, alla Difesa del suolo e alla Protezione Civile della Veneto Gianpaolo Bottacin. Insieme faranno il punto sui danni causati da Vaia e sulle incombenti criticità idrogeologiche presenti in Cadore e in provincia di Belluno. E si parlerà anche di prevenzione e di investimenti finalizzati alla gestione del territorio. Per quanto riguarda i danni boschivi saranno presentati alcuni esempi positivi di rimozione degli schianti e di pulizia. Fra questi Pieve di Cadore dove sono stati stimati quasi 35.000 metri cubi di schianti dei quali oltre la metà sono già stati rimossi. Il lavoro che rimane da fare però è ancora molto. Ci sono frane e smottamenti che aspettano una soluzione. E se quasi tutti i sentieri di Pieve e del Centro Cadore sono stati riaperti dal Cai e da tanti volontari giunti anche dalla pianura veneta, la loro sistemazione definitiva e il loro riordino per consentire una praticabilità sicura hanno bisogno di altri specifici interventi. Nel corso dell'incontro sarà presentato anche il nuovo Piano di Protezione Civile del comune di Pieve realizzato dagli uffici tecnici coordinati dall'ingegner Marco Bogo. Un lavoro iniziato prima di Vaia ma che, proprio in seguito alle devastazioni dell'ottobre scorso, è stato ripreso e finalizzato a preparare il comune ad affrontare questi eventi. (g.bol.)
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