Un murale libera il carcere

Martedì 17 Luglio 2018
Un murale libera il carcere
MMM
BELLUNO L'arte farà il suo ingresso nella Casa circondariale di Baldenich grazie al pittore falcadino Dunio Piccolin che giovedì 19 inaugurerà un suo murale su una parete del cortile d'accesso alla struttura detentiva del capoluogo. Ciò avverrà a compimento di un progetto promosso dal direttore Tiziana Paolini, dal comandante della Polizia penitenziaria Domenico Panatta e condiviso dal personale operante nel carcere. Si tratta di una grande opera che misura circa dieci metri quadrati e che vuole interpretare visivamente lo spirito e i valori che caratterizzano il delicato operato di chi lavora giornalmente a stretto contatto con i detenuti.
IL MURALE
«Ho raffigurato prima di tutto il soldato romano San Basilide d'Alessandria, martirizzato sotto Settimio Severo nel 202 d.C., - ricorda lo stesso Dunio -. Egli è il protettore sia degli agenti di custodia che dei carcerati. Lui stesso in vita ricoprì ambedue i ruoli di guardia e di detenuto. In più gli ho messo in mano una chiave, simbolo di libertà spirituale, che porge simbolicamente alla guardia». La scena è ricca di colore e di movimento di vari personaggi: «Infatti - continua Dunio - al centro c'è un agente di polizia penitenziaria, riconoscibile dalla divisa che indossa, il quale accompagna al cancello un giovane detenuto, padre di famiglia. A destra ho raffigurato la moglie e il figlio del detenuto, che, dopo un lungo tempo di esilio del marito-padre, sono pronti ad riaccoglierlo nella loro casa. Il bimbo tiene in mano il libro dei ricordi con alcuni episodi della sua vita ai quali il padre non ha potuto forzatamente assistere. Poi in basso c'è il profilo della struttura della Casa circondariale di Baldenich, ridimensionata nelle proporzioni per significare che le barriere dell'anima e dello spirito non debbano essere condizionate da barriere architettoniche. Infine, sullo sfondo del gruppetto di destra appare una panoramica della città di Belluno».
PAPA LUCIANI
C'è un altro, per così dire, tocco di bellunesità nel murale che Dunio spiega così: «Il piccolo spazio sopra la porta è un omaggio a don Albino Luciani, che proprio all'interno della Casa circondariale, ai tempi del suo soggiorno al seminario di Belluno, pronunciò tredici omelie dal 16 settembre 1945 fino al 24 luglio 1954. Ciò risulta dalle indagini in archivio di don Davide Fiocco, postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I, grazie anche alla collaborazione di Loris Serafini, direttore della Fondazione Papa Luciani». Il papa di Canale d'Agordo è raffigurato da Dunio in una delle sue immagini più classiche che sovrasta un pensiero a lui attribuito: «La collaborazione volenterosa di tutti ci renderà più leggero il peso quotidiano del dovere». L'artista di Falcade ha voluto così infondere positività e fiducia, oltre alla visione di una nota vivace di colore, per rappresentare al meglio la realtà complessiva della Casa circondariale.
Dino Bridda
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci