Un dipendente bellunese guadagna 6mila euro in più

Martedì 3 Dicembre 2019
I NUMERI
BELLUNO I bilanci di quasi millecinquecento aziende passati al setaccio con la lente d'ingrandimento e la calcolatrice per cercare chi, nonostante tutto, riesce a cogliere le opportunità e a crescere. Analizzati quindici comparti. Tra le grandi aziende la più dinamica è Luxottica, tra le medie imprese c'è la Pison che si occupa di ristorazione e turismo, tra le piccole a sbaragliare la concorrenza La Schiara srl (l'elenco completo è nell'inserto Eccellenze del NordEst). In testa alla top 300 c'è Marcolin, inseguono De Rigo, e Luxottica. A fare la parte del leone nel Bellunese è l'occhialeria. E i riflessi si ripercuotono a cascata sul mondo del lavoro, sull'occupazione e sullo spopolamento. A spiegarlo nel corso della tavola rotonda introdotta da Michela Marrone, presidente dei Commercialisti Bellunesi, e moderata da Roberto Papetti direttore de Il Gazzettino, il professor Giacomo Pasini: «Rispetto ai numeri dello scorso anno emerge che viviamo in una fase di contrazione». I dati confortanti, scavando nei bilanci però ci sono: «Emerge che nelle aziende più strutturate - prosegue Pasini - una buona gestione del management aziendale riesce a mitigare gli aspetti congiunturali negativi, dimostrandosi determinante per la performance finale». Tra i numeri che, impietosi, dimostrano come vanno le cose in provincia di Belluno ci sono quelli del costo del lavoro dipendente. In media un dipendente costa 31mila euro in Italia, in Veneto ne costa 32 e in provincia di Belluno 37. Uno spread che sicuramente rappresenta una buona opportunità come lotta allo spopolamento ma che al tempo stesso è frutto proprio della difficoltà nell'individuare manodopera specializzata. La ricetta degli industriali è puntare sulla competenza e sull'istruzione, l'accordo con la Luiss ha proprio l'obiettivo di fare in modo che la gente rimanga nel territorio. C'è però un aspetto di cui le classifiche non possono tener conto ed è quello dell'indotto, dell'effetto volano. A spiegarlo Renzo Minella Anef Veneto (impianti di risalita): «C'è un ritorno sul territorio tra i sette e i dieci euro per ogni euro che viene speso in skipass». Numeri che questa provincia non può permettersi di dimenticare.
A.Zam.
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