«Uepe, un ufficio in città: ora ci sono le premesse»

Lunedì 25 Maggio 2020
LA BATTAGLIA
BELLUNO Uffici di esecuzione penale esterna: sono cambiate le regole. Con impegno si potrebbe farne aprire uno anche a Belluno. Il consigliere comunale di minoranza, Raffaele Addamiano chiede che si lavori per raggiungere l'obiettivo. «Sono stati creati - esordisce Addamiano (Obiettivo Belluno Fratelli d'Italia)- i primi nuclei di polizia penitenziaria negli uffici di esecuzione penale esterna e ci sono una settantina di funzionari ad hoc pronti a prendere servizio. Queste le novità per quanto riguarda gli Uepe. A Belluno come siamo messi?», si domanda il consigliere, che lo scorso novembre aveva scritto una mozione in proposito. Era poi passata con successo in Consiglio comunale, proprio sulla necessità che il comune di Belluno si adoperasse per ottenere un ufficio Uepe nell'ambito della giustizia di prossimità.
LE PRATICHE
È un servizio fondamentale, tanto più in un territorio interamente montano, quale la provincia di Belluno. L'ufficio in questione si occupa, tra le altre cose, di monitorare le attività degli uffici di esecuzione esterna e di tenere rapporti con gli enti locali e le organizzazioni di volontariato per l'attività trattamentale e per la stipula di convenzioni per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità ai fini della messa alla prova, ovvero quel beneficio di legge che consente all'imputato di estinguere il reato con lavori socialemente utili. A suo tempo il Garante dei detenuti, Emilio Guerra, espose ai consiglieri comunali la sua relazione annuale, ricordando come nella casa circondariale di Baldenich c'erano, qualche mese fa, 88 detenuti su 87 posti disponibili. Di quelli 61 erano stranieri, con prevalenza albanese e marocchini. Ma al di là dei dati, il dottor Guerra aveva lanciato un appello ai consiglieri: «Muovetevi, ci aveva detto racconta il consigliere Raffaele Addamiano -, occorre una forte sensibilizzazione per costruire un ufficio Uepe. Il Garante ci aveva fornito un altro dato: si pensi che sono 787 i casi in provincia che vengono smaltiti dall'ufficio Uepe, solo nello scorso anno».
LA MOZIONE
A fine novembre Addamiano aveva presentato una mozione in Comune che chiedeva di cercare di far istituire un Uepe a Belluno. Chiedeva, in particolare, due cose: rendere gli uffici a Treviso fruibili al Bellunese, senza dover quindi arrivare fino a Mestre e, seconda questione, impegnarsi per ottenere un ufficio direttamente a Belluno, sempre sulla scorta della giustizia di prossimità, cioè vicina al cittadino. «Abbiamo lavorato di comune accordo- ha ricordato il consigliere di Obiettivo Belluno con l'onorevole Luca De Carlo di Fratelli d'Italia, che ha presentato al ministro Alfonso Buonafede un'interrogazione, chiedendo si attivasse per l'ufficio Uepe in comune di Belluno. Ora arriviamo al punto che il Governo ha messo a disposizione una settantina di funzionari, che potrebbero ricoprire quell'incarico conclude Addamiano -, oltre ad agenti della polizia penitenziaria». Alla luce di queste possibilità il Comune e il Tribunale di Sorveglianza di Venezia, se interpellato, potrebbero arrivare ad un accordo.
Federica Fant
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci