L'EMERGENZA
BELLUNO Il Consiglio provinciale si schiera a sostegno del turismo di montagna. Una forte e decisa presa di posizione quella decisa ieri mattina, a favore di un settore messo a dura prova dalla decisione del governo di non riaprire i comprensori sciistici, con grande danno per tutta la filiera. A sollevare la questione la consigliera delegata Serenella Bogana, quando è stato presentato l'odine del giorno relativo alla grave crisi in cui versa la montagna. «Un documento che esprime la nostra solidarietà ha esordito Bogana - per la nostra montagna. Dalla sera alla mattina gli operatori si sono ritrovati in una situazione, che seppur prevedibile, è sembrata intempestiva. Se è vero che i collaboratori scientifici del ministro Speranza si sono espressi poco prima della decisione, non si capisce bene come si sia arrivati alla domenica sera per il lunedì mattina. Parliamo di una misura che mette in ginocchio la nostra provincia, che ha come attività principale gli sport invernali, ma anche tutto l'indotto che ruota attorno a queste attività». La consigliera ha ricordato come sono anni che la «nostra provincia soffra proprio per quelle condizioni oggettive di depauperamento che servono a superare quel famoso differenziale montagna. A questo c'è da aggiungere il fenomeno del calo demografico, che ci penalizza ulteriormente. Ogni anno perdiamo circa 1000 abitanti e nel 2023, è una stima, scenderemo sotto i 200 mila abitanti».
NON BASTA COMPRENDERE
Bogana ha riferito di comprendere la scelta del ministero che tutela la salute, ma va da sé che essa «ha vanificato tutto l'impegno dei nostri operatori. Aaprire le piste il 5 marzo significa aver perso un'altra stagione». A pagarne le conseguenze gli «impiantisti, ma anche tutto l'indotto, quegli operatori che avevano investito ingenti risorse, e quel personale stagionale, i maestri di sci che non percepiranno nulla. Con questo ordine del giorno noi impegnamo il presidente della Provincia a farsi portavoce del grido di disperazione e a chiedere ristori. Anzi sarebbe più giusto parlare di indennizzi».
VICINI ALLA CULTURA
Il consigliere Paolo Perenzin ha condiviso la richiesta dell'odg, sottolineando però come «purtroppo viviamo nel pieno di una epidemia, le decisioni sono prese a vista. Siamo vicini anche al mondo della cultura, delle manifestazioni ed eventi. Cosa principale è dare assolutamente priorità alla campagna di vaccinazione».
SENZA AMMORTIZZATORI
Si è aggiunto anche Danilo De Toni che ha sollecitato il sostegno agli stagionali e alle loro famiglie che non godono di ammortizzatori sociali. «Il turismo è un settore fondante della nostra provincia, cosi come la cultura è intervenuto Paolo Vendramini -. È giusto ottenere indennizzi su turismo e cultura ma abbiamo anche voci di aziende che sono in difficoltà, penso all'Acc di Mel. L'ammiministrazione è vicina alla Acc di Mel e a tutte le aziende».
GLI ALTRI PUNTI
La discussione sulla montagna è arrivata al termine del confronto su argomenti più tecnici. Ecco gli altri punti all'ordine del giorno: l'approvazione del regolamento per la disciplina delle nomine dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende e istituzioni; il piano triennale del fabbisogno di personale nel triennio 2021-2023; l'approvazione della variante parziale al Prg di Lamon. Si è parlato anche di un'integrazione, sul tema della sanità, del protocollo di intesa per una strategia condivisa e di un'azione unitaria delle province montane. Approvato all'unanimità anche il Documento unico programmatico 2021-2023 e la prima variazione del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2021-2022. È passata all'unanimità anche la modifica al regolamento per l'esercizio della pesca nelle acque pubbliche interne della provincia di Belluno. Il consiglio si è concluso con un minuto di silenzio per le vittime del Covid.
Federica Fant
© riproduzione riservata
© RIPRODUZIONE RISERVATA BELLUNO Il Consiglio provinciale si schiera a sostegno del turismo di montagna. Una forte e decisa presa di posizione quella decisa ieri mattina, a favore di un settore messo a dura prova dalla decisione del governo di non riaprire i comprensori sciistici, con grande danno per tutta la filiera. A sollevare la questione la consigliera delegata Serenella Bogana, quando è stato presentato l'odine del giorno relativo alla grave crisi in cui versa la montagna. «Un documento che esprime la nostra solidarietà ha esordito Bogana - per la nostra montagna. Dalla sera alla mattina gli operatori si sono ritrovati in una situazione, che seppur prevedibile, è sembrata intempestiva. Se è vero che i collaboratori scientifici del ministro Speranza si sono espressi poco prima della decisione, non si capisce bene come si sia arrivati alla domenica sera per il lunedì mattina. Parliamo di una misura che mette in ginocchio la nostra provincia, che ha come attività principale gli sport invernali, ma anche tutto l'indotto che ruota attorno a queste attività». La consigliera ha ricordato come sono anni che la «nostra provincia soffra proprio per quelle condizioni oggettive di depauperamento che servono a superare quel famoso differenziale montagna. A questo c'è da aggiungere il fenomeno del calo demografico, che ci penalizza ulteriormente. Ogni anno perdiamo circa 1000 abitanti e nel 2023, è una stima, scenderemo sotto i 200 mila abitanti».
NON BASTA COMPRENDERE
Bogana ha riferito di comprendere la scelta del ministero che tutela la salute, ma va da sé che essa «ha vanificato tutto l'impegno dei nostri operatori. Aaprire le piste il 5 marzo significa aver perso un'altra stagione». A pagarne le conseguenze gli «impiantisti, ma anche tutto l'indotto, quegli operatori che avevano investito ingenti risorse, e quel personale stagionale, i maestri di sci che non percepiranno nulla. Con questo ordine del giorno noi impegnamo il presidente della Provincia a farsi portavoce del grido di disperazione e a chiedere ristori. Anzi sarebbe più giusto parlare di indennizzi».
VICINI ALLA CULTURA
Il consigliere Paolo Perenzin ha condiviso la richiesta dell'odg, sottolineando però come «purtroppo viviamo nel pieno di una epidemia, le decisioni sono prese a vista. Siamo vicini anche al mondo della cultura, delle manifestazioni ed eventi. Cosa principale è dare assolutamente priorità alla campagna di vaccinazione».
SENZA AMMORTIZZATORI
Si è aggiunto anche Danilo De Toni che ha sollecitato il sostegno agli stagionali e alle loro famiglie che non godono di ammortizzatori sociali. «Il turismo è un settore fondante della nostra provincia, cosi come la cultura è intervenuto Paolo Vendramini -. È giusto ottenere indennizzi su turismo e cultura ma abbiamo anche voci di aziende che sono in difficoltà, penso all'Acc di Mel. L'ammiministrazione è vicina alla Acc di Mel e a tutte le aziende».
GLI ALTRI PUNTI
La discussione sulla montagna è arrivata al termine del confronto su argomenti più tecnici. Ecco gli altri punti all'ordine del giorno: l'approvazione del regolamento per la disciplina delle nomine dei rappresentanti della Provincia presso enti, aziende e istituzioni; il piano triennale del fabbisogno di personale nel triennio 2021-2023; l'approvazione della variante parziale al Prg di Lamon. Si è parlato anche di un'integrazione, sul tema della sanità, del protocollo di intesa per una strategia condivisa e di un'azione unitaria delle province montane. Approvato all'unanimità anche il Documento unico programmatico 2021-2023 e la prima variazione del programma biennale degli acquisti di forniture e servizi 2021-2022. È passata all'unanimità anche la modifica al regolamento per l'esercizio della pesca nelle acque pubbliche interne della provincia di Belluno. Il consiglio si è concluso con un minuto di silenzio per le vittime del Covid.
Federica Fant
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