Tragica ascesa sul monte Agner: morto alpinista un altro è grave

Lunedì 18 Giugno 2018
TAIBON AGORDINO
Erano ad un passo dalla vetta del gigante di pietra, quando uno dei due, legati in cordata, ha perso l'appiglio ed è precipitato trascinando con sè anche l'altro. È finita con un morto e un ferito grave l'ascesa allo Spigolo nord del monte Agner messa in atto ieri due alpinisti 27enni di Selva Val Gardena (Bolzano). Bernard Mahlknecht, alpinista oltreché maestro di sci fuoripista della Skischool di Selva, è morto sul colpo, mentre il compagno A.M., pur gravemente ferito, è riuscito a lanciare l'allarme al 118. Ora è ricoverato in gravi condizioni al Ca' Foncello di Treviso.
Due gli elicotteri intervenuti per salvare il superstite e recuperare il corpo della vittima. Un intervento drammatico per la difficoltà incontrate su una delle pareti più toste dell'arco dolomitico: 1600 metri in verticale, lisci come la lavagna.
L'incidente è accaduto verso le 12.30. I due erano ormai quasi in vetta, a 2800 metri. Secondo una ricostruzione fatta dal Soccorso alpino di Agordo, i due stavano procedendo legati assieme in conserva, quando uno è scivolato trascinando l'altro. Non è chiaro chi dei due abbia mancato la presa e cosa sia esattamente accaduto. Il giovane ferito è rimasto sospeso alla corda impigliata in uno spuntone, mentre il compagno, che ormai non rispondeva più ai suoi richiami, era finito in una fessura. Da Pieve di Cadore si è alzato in volo l'elicottero che, poco dopo, ha individuato il ferito appeso alla parete. Era circa a metà Spigolo. Il soccorritore ha preparato un ancoraggio, provvedendo subito a mettere in sicurezza il ferito.
Vista la gravità della situazione, e l'estrema difficoltà nel procedere con il recupero, è stato fatto arrivare un secondo elicottero da Treviso. Il corpo di Mahlknecht era finito in una fessura. Per recuperarlo è stato necessario impiegare un verricello di ben 90 metri. Da qui è stato trasportato a valle dove il medico ha accertato il decesso per politrauma.
Cosa sia accaduto e quali responsabilità si possano ravvisare è un compito che spetterà ai carabinieri che dovranno riferire l'accaduto alla magistratura.
La via intrapresa dai due non è certo da dilettanti: si tratta di una delle più impegnative delle Dolomiti. Non a caso l'Agner viene chiamato la Montagna dei Record con il suo Spigolo nord, intrapreso per la prima volta nel 1930 da Gilberti e Soravito, che rappresenta la via più lunga delle Dolomiti.
Lauredana Marsiglia
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