Teatro condiviso, l'esperienza è ok: avanti altri 2 anni

Mercoledì 22 Agosto 2018
BELLUNO La residenza teatrale proseguirà. Tib Teatro, Circolo Cultura e Stampa e Slow Machine saranno i residenti del Teatro Comunale ancora per i prossimi due anni. Prorogabili. Insomma, l'esperienza mutuata da altre città italiane e partita con difficoltà quattro anni fa, ha trovato la sua forma e ora la convivenza all'interno della struttura sembra essere serena. Nei giorni scorsi un vertice tra Fondazione Teatri delle Dolomiti, Comune di Belluno e i tre residenti ha definito i punti cardine della convenzione che entrerà in vigore a partire da ottobre.
IL PROTOCOLLO
Qualcosa cambierà, molto resterà invariato. Fondazione e Comune hanno fatto tesoro dei quattro anni di esperienza per arrivare a mettere a punto un protocollo che riassuma il meglio di quanto fatto finora e rinnovi e aggiunga laddove sono state rilevate lacune. L'accordo, innanzitutto, sarà valido due anni e non più tre. Questo perché le parti vogliono riservarsi la possibilità di decidere cosa fare dopo la stagione 2019-2020. Le agevolazioni in qualche modo cambieranno. Resterà fisso il contributo in denaro, calcolato sulla base del programma presentato di anno in anno dai singoli soggetti, ma si punterà più di prima sulle agevolazioni per l'utilizzo del Teatro da parte dei tre gruppi. «Il protocollo è già stato sottoscritto spiega il presidente della Fondazione Teatri, Renzo Poloni -, adesso resta da firmare la convenzione relativa alla stagione in partenza. Prima, però, i tre gruppi devono fornirci il calendario con i loro spettacoli».
LE CONVENZIONI
Altri soggetti in questi anni hanno guardato all'esperienza della residenza, chiedendo di potervi entrare. Per loro la risposta è stata negativa, ma solo perché il progetto si riferisce unicamente a gruppi teatrali. Così con almeno altri due enti che utilizzano il Teatro in maniera sistematica i rapporti verranno regolati da una convenzione. «Parliamo del Circolo Culturale Bellunese e di Scoppio Spettacoli spiega Poloni -, si chiederà loro di garantire un certo numero di spettacoli all'anno. Resterà poi la possibilità di richiedere il Teatro per serate spot, per chiunque voglia. C'è posto per tutti, le serate di apertura d'altra parte oscillano tra le 120 e le 150 all'anno, di cui solo la metà è assorbita dai residenti».
A.Tr.
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