Spaccio e migranti: «Meno male che lo dicono loro»

Giovedì 23 Gennaio 2020
IL CASO
BELLUNO «Non è questione di razzismo». Fratelli d'Italia sezione di Belluno ci tiene a metterlo in chiaro, intervenendo a commento dell'episodio che nei giorni scorsi ha visto protagonista una ragazzina minorenne trovata dal padre riversa a terra, drogata, in stazione a Belluno. Sulle pagine di questo giornale ha parlato il padre della giovane, di origine marocchina, denunciando lo spaccio che sta dilagando nell'area della ferrovia.
STAZIONE PERICOLOSA
«Meno male che in questo caso è un cittadino straniero ad alzare la voce - afferma FdI - evidenziando come, da quando frotte non controllate di immigrati stazionano in città, alcune problematiche sono cresciute in modo esponenziale! E proprio per la provenienza della segnalazione, ritengo non si possa parlare di razzismo dichiara Monica Mazzoccoli, presidente del Circolo cittadino di FdI -. Fratelli d'Italia da sempre sostiene che l'accoglienza incondizionata e la tolleranza senza controllo e senza misura, avrebbero portato problemi. Forse a Belluno i fenomeni di spaccio, prostituzione, furti, scippi, non hanno le dimensioni di altre città, in cui ci sono interi quartieri in balia degli sbandati, ma io, come madre di figli adolescenti e come cittadina sono preoccupata».
ACCESO UN FARO
Secondo Fratelli d'Italia lo spaccio di stupefacenti non è una novità in città, ma piuttosto un problema che esiste da tempo, rispetto al quale si sono finora chiusi gli occhi. Per questo l'intervento del gruppo vuole suonare come una sveglia per le istituzioni. «La denuncia del signore, padre di famiglia, ha acceso un faro su una realtà che da troppo tempo si finge di non vedere: mi riferisco all'inadeguata applicazione delle norme, che ha reso sempre più difficile arrestare e trattenere in carcere delinquenti e spacciatori - commenta Alessandro Farina, responsabile Forze Armate per Fratelli d'Italia Belluno -. La nostra realtà bellunese non è esente dalle problematiche che ormai colpiscono sempre più tutti i centri abitati d'Italia. Le azioni di contrasto sono indispensabili».
IL RAZZISMO NON C'È
Chiosa Filippo Osnato, portavoce provinciale bellunese di FdI: «Chiudere gli occhi e fingere di non vedere i problemi, accusando di razzismo chiunque sollevi una questione che coinvolga un immigrato, è atteggiamento miope e pericoloso. Pericoloso soprattutto per quel processo di integrazione reale che tutti auspicano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci