Si fingevano bellunesi per risparmiare sulle polizze: tre persone a processo

Martedì 1 Dicembre 2020
IL PROCESSO
BELLUNO Avrebbero fornito l'assicurazione a prezzi tarati sui residenti bellunesi, ma a Napoli: uno stratagemma che comporta un risparmio enorme, tanto da pagare anche fino a un decimo di quanto avrebbero sborsato nel capoluogo campano. Alla sbarra per frode alle assicurazioni tre persone: Gennaro Carbone, 42enne nato a Pozzuoli, Melissa Di Dio, 36enne napoletana, che sarebbero stati gli organizzatori, e Fabio Antonio De Pasquale, 27enne che sarebbe stato l'utilizzatore di una polizza con la quale avrebbe anche fatto una denuncia di sinistro. I tre sono difesi rispettivamente dagli avvocati Roberto Pregaglia, Mara Vanzetto e Mauro Gasperin. Ieri in Tribunale a Belluno, di fronte al giudice Angela Feletto, con il pm Sandra Rossi sono stati ascoltati alcuni testi. Tra questi le due segretarie dell'agenzia Toro-Generali dell'agenzia di Belluno: la compagnia assicurativa è parte civile con un legale torinese. Le due dipendenti hanno spiegato che avevano stipulato queste polizze nel 2014, ma non avevano visto di persona i contraenti e che poi avevano trasmesso la documentazione al cliente. Poi, in seguito a un controllo dell'ufficio anti-frode delle Generali è emersa l'anomalia ed è scattata la denuncia. Le polizze erano ufficialmente intestate a Carmine Sanna che risultava risiedere a Belluno, ma in realtà è di Napoli. Lui era all'insaputa di tutto, tanto che non è stato indagato. Non indagati neanche i contraenti, eccetto De Pasquale. Ma già ieri, con le domande del difensore avvocato Mauro Gasperin, è emersa la sua estraneità: era finito nell'inchiesta perché avrebbe avviato una denuncia di sinistro, ma non c'è traccia del suo nome in quella procedura. Si torna in aula il prossimo anno quando sarà sentito l'ispettore dell'ufficio antifrode. (A.Tr)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci