Sempre più introvabili alcuni farmaci venduti all'estero perché pagati di più

Giovedì 22 Agosto 2019
Sempre più introvabili alcuni farmaci venduti all'estero perché pagati di più
L'ALLARME
BELLUNO «Ci scusi, ma il farmaco non c'è. Né sappiamo se arriverà». Per epilessia, pressione e iper tensione la risposta che i bellunesi si sentono dire spesso è questa. Perché nel Bellunese diversi farmaci, da tempo, non si trovano. Non vengono trovati dai farmacisti nelle liste delle case produttrici, possono venire ugualmente ordinati, ma non si sa se e quando arriveranno in negozio. Un bel problema, sul quale ieri la Farmacia Boco del centro storico ha scritto un posto pubblicato nella sua pagina Facebook per spiegare il disagio e il disservizio alla clientela.
LA DISTRIBUZIONE
«Da qualche mese - si legge nel post - le farmacie italiane devono fronteggiare la mancanza sul mercato di alcuni farmaci si legge -. Significa che pure ordinandoli, questi farmaci sono irreperibili nella distribuzione. È un problema che non dipende dalle farmacie, ma dal mercato farmaceutico. In ogni caso, siamo attivi per cercare delle contromisure. Come? Facendo più ordini per avere delle scorte. Attivando canali di comunicazione diretti con le aziende produttrici, facendo da tramite diretto con il medico per risolvere in tempo reale il problema di un farmaco mancante e trovare un alternativo».
È ancora una volta il presidente dell'ordine, Roberto Grubissa, a spiegare il problema. Come prima cosa specifica come il disagio sia italiano, non limitato solo a Belluno ma a tutto il territorio nazionale. «Si convive con questa carenza ormai da diversi anni racconta, facendo emergere un fenomeno di cui poco si sa -, addirittura è arrivato a occuparsene il Ministero della salute. Ma la soluzione, purtroppo, non è ancora stata individuata».
MUTUO SOCCORSO
L'Aifa Agenzia italiana del farmaco periodicamente pubblica online nel proprio sito le liste aggiornate dei farmaci non reperibili sul mercato e chiama i produttori a rispondere, affinché chiariscano le ragioni. Ultimamente è successo ed ha fatto clamore il caso del Kepra, medicinale per l'epilessia introvabile negli scaffali delle farmacie. «Sembra vengono esportati all'estero, dove possono essere pagati di più prosegue Grubissa -, altre volte invece si blocca proprio la produzione e ora che riparta e si torni a mettere nel mercato i prodotti passano diversi mesi». Nel Bellunese ci si da una mano tra colleghi. Quando qualcuno si trova nell'impossibilità di aiutare un cliente allora si rivolge ad un collega che, magari, dispone ancora di qualche scorta. Il concetto è quello di fare rete, anche se il territorio è vasto e le farmacie anche molto lontane tra loro. (atr)
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