Sanità e ospedale, il Pd ai sindaci: «Siate compatti»

Lunedì 19 Febbraio 2018
Sanità e ospedale, il Pd ai sindaci: «Siate compatti»
L'ASSEMBLEA
BELLUNO Antenne drizzate per la sanità. E un quesito: il San Martino di Belluno è davvero l'ospedale di riferimento della provincia? La domanda è retorica. O quanto meno suona provocatoria. Perché il Partito Democratico di Belluno lancia una vera e propria denuncia. Lo fa attraverso l'assemblea dell'unione comunale del Pd e attraverso il gruppo consiliare a Palazzo Rosso, che insieme chiedono ai sindaci bellunesi di battere un colpo. Per salvaguardare l'offerta sanitaria, prima di tutto. E poi anche per rilanciarla, visto che a detta del partito «l'ospedale di Belluno sta perdendo i pezzi».
LA DENUNCIA
«La situazione della sanità bellunese desta preoccupazione» dicono Roberto De Moliner (segretario dell'unione comunale) e i due consiglieri comunali Pd, Erika Dal Farra e Paolo Bello. Che individuano subito un motivo di preoccupazione. «L'ultima vicenda in ordine di tempo riguarda la sospensione dei servizi nel fine settimana presso il reparto di neurochirurgia. È solo un esempio che, ancora una volta, evidenzia il rischio concreto che l'ospedale San Martino di Belluno non sia il vero ospedale di riferimento della provincia come previsto dall'attuale piano socio-sanitario della Regione. La carenza di personale medico nella neurochirurgia è l'emblema di una generale difficoltà della sanità bellunese a reperire personale qualificato disponibile ad esercitare la professione nel nostro territorio. Questo, già evidente da tempo nelle realtà periferiche, sta diventando realtà anche per la struttura del San Martino. In una realtà periferica come quella bellunese con un bacino d'utenza destinato a breve a scendere sotto i 200mila abitanti, la casistica e le prospettive di esperienza professionale sono elementi chiave per interpretare il fenomeno».
LA CURA
La difesa dell'esistente passa anche attraverso il rilancio. Perché se è vero che i numeri demografici tengono lontani i professionisti, è altrettanto vero che lo spopolamento si combatte con un'offerta sanitaria all'altezza. «Nella nostra realtà operano servizi e professionisti di ottimo livello; vi sono discipline in cui la sanità bellunese eccelle al punto da attirare pazienti da tutto il territorio regionale - dicono De Moliner, Dal Farra e Bello -. Pertanto noi crediamo sia strategico supportare e potenziare l'eccellenza esistente e immaginare di sviluppare alcuni servizi nelle discipline legate alle patologie più incidenti nel territorio; al contempo garantire servizi essenziali per tutto il territorio. È necessario chiarire e razionalizzare le competenze delle due principali realtà ospedaliere di Belluno e Feltre, garantendo il ruolo di riferimento principale all'ospedale San Martino, potenziando le discipline di buon livello esistenti nelle realtà periferiche, garantendo la qualità dei servizi domiciliari e dei servizi alla terza età che sono di importanza centrale per una provincia ad alto tasso di invecchiamento».
APPELLO AI SINDACI
Per attuare la terapia, serve il gioco di squadra. Il Pd bellunese chiede ai sindaci di abbandonare le logiche di campanile. «Auspichiamo un'inversione di rotta nella politica locale, invitando i primi cittadini e l'ente provincia ad abbandonare le azioni localistiche - continua l'unione comunale del Pd -. Tutti possono e devono dare il proprio contributo. In particolare il Comune capoluogo, carente in questi anni, deve riappropriarsi di un ruolo guida che è necessario per il confronto con la Regione Veneto e indispensabile per promuovere il bene di tutto il territorio».
Damiano Tormen
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