SANITÀ
BELLUNO La ricetta dematerializzata (informatica) manda in tilt le

Giovedì 22 Agosto 2019
SANITÀ
BELLUNO La ricetta dematerializzata (informatica) manda in tilt le farmacie. Nel pieno della stagione turistica la nuova modalità di erogazione dei farmaci prescritti dal medico ha messo in difficoltà i farmacisti, che in più di qualche occasione non hanno potuto vendere al cliente il prodotto desiderato. Tra solleciti alla Regione, lettere e richieste di riconsiderare il modello, la categoria convive con il problema ormai da un paio di anni. Ne parla il presidente dell'Ordine dei farmacisti, Roberto Grubissa, come ennesimo tentativo di lanciare un messaggio alle stanze di Venezia.
«Era una sperimentazione temporanea, ma di fatto dura ormai da un paio di anni spiega -, questo perché continua a dare problemi ai professionisti».
DISAGIO PER I CLIENTI
I punti deboli sono internet che, si sa, in provincia non è sempre garantito specie nelle terre alte, quelle maggiormente turistiche, e il software della Regione che non sempre funziona a dovere. Il risultato è un disagio per farmacisti e clientela. Capita, insomma, che non sia possibile erogare il farmaco perché la banca dati da cui il commerciante dovrebbe poter vedere il prodotto prescritto al cliente non dia risposta. O capita che semplicemente la connessione internet non funzioni troppo bene e non si riesca a collegarsi con il sistema per attingere le informazioni necessarie. E così si fa attendere la persona per qualche minuto davanti al bancone, nella speranza di venire a capo del problema e risolverlo, poi si fa scorrere la fila per non dare noia agli altri clienti e, infine, ci si deve scusare e rimandare a casa lo sfortunato senza il suo farmaco.
DIFFICOLTÀ CON I TURISTI
Il problema si fa lampante nei mesi estivi, quando sul territorio arrivano molti turisti e chiedono di acquistare medicinali prescritti da medici di base da fuori provincia o fuori regione. «E' successo anche sabato scorso racconta Grubissa -, purtroppo; tra colleghi ci si scambia storie e ci si racconta di questi inghippi. A soffrirne maggiormente sono le farmacie dell'Agordino e del Cadore. Il cliente turista arriva da lontano e dovrebbe essere certo di poter trovare nella località di vacanza il medicinale di cui ha bisogno ma, purtroppo, al momento non è sempre così».
VIA IL PEZZO DI CARTA
Il primo passo era stato la ricetta bianca, in sostituzione a quella tradizionale rossa utilizzata per decenni. Già quel piccolo passo aveva inizialmente creato un po' di confusione. Tuttavia il sistema era entrato a regime nel giro di breve, perché il cliente esibiva al farmacista un promemoria bianco che sopperiva alla fallacia della tecnologia. Il passo successivo voluto dalla Regione per tenere il passo della modernità è stato quello di eliminare anche la carta. Una misura buona per l'ambiente, certo, ma la tecnologia in questo caso sembra zoppicare e creare qualche problema.
«Il cliente dice il codice fiscale, noi lo inseriamo due volte nel sistema e dovremmo poter vedere cosa gli è stato prescritto spiega Grubissa -. In questo modo ogni persona può acquistare farmaci con ricetta in farmacie diverse della regione, senza bisogno di esibire la prescrizione del medico curante. Peccato che, nella pratica, non si sia ancora in grado di gestire sistemi così avanzati, la tecnologia deve ancora essere perfezionata per funzionare davvero bene perchè diverse volte capita che non si riesca a capire quale prodotto erogare. E' stato fatto presente il problema a Venezia e so che se ne stanno occupando».
Intanto, però, si fanno i conti con la nuova burocrazia informatica.
Alessia Trentin
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