SANITÀ
BELLUNO Emodialisi a domicilio: ora è realtà. L'Usl 1 Dolomiti

Giovedì 3 Dicembre 2020
SANITÀ
BELLUNO Emodialisi a domicilio: ora è realtà. L'Usl 1 Dolomiti lo ha comunicato ieri in una nota. L'azienda sanitaria sarà tra le prime in Italia ad avviare il servizio, che partirà con i primi trattamenti nella rsa di Longarone, a favore di pazienti dializzati ospiti del Centro Servizi. Si tratta del progetto della emodialisi nella casa del paziente, con infermiere specializzato costruito dalle nefrologie dell'Usl 1 Dolomiti, dirette da Andrea Bandera.
LA RIVOLUZIONE
È una novità importante, per i bellunesi. L'emodialisi, infatti, normalmente viene eseguita nei centri dialisi che per la provincia di Belluno sono negli ospedali di Belluno, Feltre, Pieve di Cadore e Agordo. Fino ad ora solo l'altra metodica, la cosiddetta dialisi peritoneale, veniva eseguita al domicilio della persona con malattia renale cronica. Attualmente i pazienti che eseguono emodialisi in ospedale sono 40 a Feltre, 50 a Belluno, 15 a Pieve di Cadore e 10 ad Agordo; in dialisi peritoneale, nell'intero territorio provinciale, ci sono 20 pazienti nel distretto di Feltre e 25 nel distretto di Belluno. «Questo progetto è un nuovo modello organizzativo, e siamo tra i primi in Veneto e in Italia a proporlo spiega Bandera -. Prevede la possibilità di svolgere il trattamento di emodialisi a domicilio con le stesse modalità di quello eseguito in ospedale e quindi con lo stesso tipo di apparecchiatura, stessa durata e frequenza. Per tutta la seduta dialitica è presente un infermiere esperto, che controlla e supporta. La peculiarità è proprio nella presenza di un professionista che si fa carico di tutta l'assistenza necessaria senza che questa gravi sui familiari. Il paziente così può evitare il disagio di dover andare in ospedale, tre volte alla settimana, per 12 mesi all'anno e, in questo periodo di Covid, abbassa il rischio infezione».
IL CALENDARIO
Si inizierà i prossimi giorni, con due persone emodializzate al centro dialisi del San Martino e ospiti presso la Rsa di Longarone. «Dover spostare persone dalla propria residenza, costringerle ad alzarsi molto presto al mattino, farle rientrare in tarda sera prosegue Bandera - e sottoporle ai disagi del trasporto con attese spesso lunghe, può incidere in modo pesante sulla qualità di vita. Per questo ringrazio il Cda della Rsa di Longarone e il direttore Arrigo Boito, per aver accettato con favore e grande disponibilità la nostra proposta». L'obiettivo è quello di portare sempre di più le cure sul territorio legati alla malattia quanti più cittadini possibile. Le equipe di nefrologia saranno rafforzate con l'entrata in servizio dei nuovi 4 medici nefrologi assunti. (A.Tr)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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