Sanità bellunese: progetto Colleselli nuove adesioni

Sabato 14 Luglio 2018
SANITA'
BELLUNO Dieci giorni fa la levata di scudi, in nome della sanità bellunese, da parte della Fondazione Montagna e Europa Arnaldo Colleselli. Ora il primo rendiconto del gruppo di opinione che già aveva le firme di appoggio al documento di Gabriele Arrigoni, Ester Cason Angelini, Lucio Di Silvio, Felice Gaiardo, Maria Chiara Santin, Erasmo Santesso, Gino Zornitta. «La lista si è allungata, con nomi importanti», precisa Maurizio Busatta portavoce della Fondazione. Intanto le proposte sono state trasmesse alla Conferenza provinciale dei sindaci dell'Uls 1 Dolomiti, ai due rappresentanti bellunesi in Regione (Franco Gidoni e Gianpaolo Bottacin), ai vertici del Comune di Belluno. «La posizione verrà comunicata nei prossimi giorni ai portatori di interesse, a cominciare dai medici.» La parole chiave del documento è qualità, intesa come «elemento garante che si basa su competenza e tecnologia».
L'ESPERTO
In sintesi: vada per un buon livello di assistenza garantito anche negli ospedali periferici, ma deve esserci un ospedale che faccia da riferimento provinciale in casi di alta complessità. Ad esporsi, nel sostegno al documento, è Angelo Tanzarella, forte dell'esperienza di 12 anni trascorsi nella Direzione strategica dell'Uls 1 e di 12 come consigliere e assessore regionale. Suggerimenti promossi: «Sia sul piano tecnico che nell'inquadramento normativo, nel senso che il testo bene interpreta l'ambiguità del piano sanitario che riguarda Belluno.» A suo dire, per la visione d'insieme, «È il miglior contributo arrivato finora dalla realtà locale, e non ha scadenza nel suo valore.» Soprattutto perchè «Va oltre la lacuna di una provincia che si propone come somma di territori, andando a costruire, invece, un progetto condiviso nell'interesse dei cittadini.» A piacere all'ex dirigente Uls è il concetto di «rete ospedaliera policentrica e gerarchica», un' articolazione per cui alcune specialità medio alte vanno potenziate, in nome di efficacia e sicurezza del malato, riconoscendo Belluno come ospedale di rilievo provinciale, cioè testa gerarchica.» Per le altissime specialità si vada in altri centri «Ma rimangano potenziate al San Martino neurochirurgia, chirurgia vascolare, oncologia, stroke unit.» Il documento, secondo Tanzarella, potrebbe avere una miglioria con l'approfondimento delle questioni relative alle malattie croniche e alla loro gestione: Chiamando in causa soggetti privati e, soprattutto, i Comuni per una riorganizzazione dei servizi. Per l'intero documento:info@montagna-europa.org.
Daniela De Donà
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