Riaperto l'antico sentiero: collega Valmorel e Nevegal

Lunedì 13 Luglio 2020
LA RISCOPERTA
BELLUNO Nevegal e Valmorel uniti dopo 65 anni. Un gruppo di volontari ripulisce l'antico sentiero e torna a mettere in collegamento le due località prealpine. Deus ex machina dell'operazione è stata, ancora una volta, l'associazione Belluno Alpina i cui soci armati di decespugliatore e buona volontà hanno trascorso un'intera domenica a tagliare erba, togliere rami e sassi. «Con noi c'erano due cacciatori della zona spiega Rodolfo De Min, vice presidente del gruppo -, ci hanno aiutato a riaprire il sentiero. Si tratta di un percorso lungo 12 chilometri, la famosa strada silvo pastorale per la quale attendiamo l'intervento della Regione e che, una volta utilizzata per la pulizia del bosco dagli schianti di Vaia, dovrà essere il tracciato per il trenino turistico». Le due squadre sono partite rispettivamente da Casera Valpiana in Valmorel e da Valdart, a Belluno, per trovarsi esattamente a metà percorso, nella Val de la Valanga sotto il Visentin. «È stato un lavoro impegnativo commenta De Min -, tra schianti di Vaia e decenni di abbandono, ma è stato necessario per restituire un percorso turistico e naturalistico di sicuro interesse». ll tracciato prende il via in due punti, da La Grava e da Col Canil; i due sentieri poi si riuniscono ia Valdart in un unico percorso, che prosegue per il Troi dei For e Sambuga nel territorio del comune di Belluno. L'ultimo tratto è una passeggiata in comune di Limana, con passeggia per Casera Pianezze e arrivo in Valmorel. Ma il progetto di Belluno Alpina, si sa, è ben più ampio e punta a frenare lo spopolamento e a ridare dignità turistica alle Prealpi attraverso un intervento, anche, della politica. L'appello è rivolto a Venezia, perché in vista dei grandi appuntamenti sportivi che attendono la provincia nei prossimi anni presti un occhio di attenzione anche alle località minori, che possono rappresentare una valida risposta per il turista alla ricerca di relax, quiete e spazi verdi incontaminati. «Con questo nuovo turismo post-epidemia crediamo sia inevitabile investire su interventi come il lago a La Grava, la strada silvopastorale, il percorso naturalistico, il Giro d'Italia e su tutte le proposte che come associazione stiamo portando avanti con gli enti del territorio spiegano da Belluno Alpina -. Non abbiamo le risorse per portarle avanti in prima persona, ma abbiamo forza e contatti importanti: se la Regione supportasse economicamente queste idee, siamo pronti fin d'ora a impegnarci per trovare investitori nell'accoglienza turistica, come il recupero dell'Hotel Olivier e nella gestione del Rifugio Brigata Alpina Cadore».
Alessia Trentin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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