Pugno in faccia al padre: venti mesi di reclusione

Mercoledì 23 Gennaio 2019
LA SENTENZA
BELLUNO Marino Zoldan, l'ex comunale furbetto smascherato dalla Finanza nelle giornate di assenteismo, ieri mattina era in Tribunale a Belluno. L'uomo è parte civile, con l'avvocato Paolo Serrangeli, nel processo che vede alla sbarra il figlio, Robin, accusato di lesioni aggravate e minaccia, difeso dall'avvocato Marco Cason. Scortato dalle guardie penitenziare, Marino Zoldan che si trova attualmente in carcere a Baldenich, ha raccontato lo choc che ebbe quel giorno quando, sceso dall'autobus il figlio lo colpì con un pugno in faccia. «A parte i danni fisici- ha raccontato Zoldan ieri in aula - sono stati quelli morali che mi hanno fatto male. Veder mio figlio che mi aggredisce con violenza, non è stato facile». Zoldan venne portato all'ospedale e ne ebbe per 30 giorni.
Il processo che si è celebrato di fronte al giudice Cristina Citolin, con il pm Sandra Rossi ieri mattina si è concluso con la sentenza. Robin Zoldan, 38enne, è stato condannato a un anno e 8 mesi per le lesioni aggravate, vista la recidiva. È stato invece assolto per l'accusa di minaccia. Le motivazioni si conosceranno tra 80 giorni, ma la difesa ha già annunciato appello.
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