PROMESSA MANTENUTA
Erano stati promessi. Dal quattro dicembre sono nelle casse

Venerdì 13 Dicembre 2019
PROMESSA MANTENUTA
Erano stati promessi. Dal quattro dicembre sono nelle casse della Regione. Si tratta dei 68milioni 620 mila euro destinati dal Parlamento Europeo al Veneto per far fronte ai danni causati da Vaia.
MOLTI VINCOLI
La cifra erogata ha però una lunga serie di restrizioni. La prima riguarda il tempo: deve essere spesa entro 18 mesi. A darne l'annuncio ieri è stato il Commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione Civile, il governatore del Veneto, Luca Zaia. «Si tratta di fondi che hanno vincoli specifici spiega il Commissario Zaia le opere, in particolare, devono essere concluse entro 18 mesi dal 4 dicembre 2019».
IL PIANO
Ovviamente non è difficile trovare dove impiegare i fondi, soprattutto se si considerano i danni provocati dalla tempesta di ottobre 2018 in provincia di Belluno. Ancora una volta la maggior parte della cifra finirà in provincia di Belluno dove, del resto, Vaia ha provocato i maggiori danni. «La cifra è destinata, da un lato, a ricostruire i ponti danneggiati da Vaia spiega in dettaglio il Presidente della Regione del Veneto dall'altro la maggior parte del finanziamento servirà per intervenire per la messa in sicurezza dei fiumi nella parte montana, in particolare su Piave e Cordevole, oltre ad opere significative lungo i torrenti Ansiei e Maè».
DOPPIA TIPOLOGIA
Il finanziamento, erogato dal Consiglio dei Ministri Italiano tramite il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, è destinato, infatti, a due categorie di interventi. Nella prima rientrano interventi di ripristino della funzionalità delle infrastrutture e degli impianti nei settori dell'energia, delle condutture idriche e fognarie, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell'istruzione. Nella seconda categoria c'è invece la manutenzione straordinaria e la ripulitura delle zone danneggiate, comprese le aree naturali, in linea con approcci ecocompatibili e ripristino immediato delle zone naturali colpite, al fine di evitare gli effetti immediati legati all'erosione del suolo.
MESSA IN SICUREZZA DEL PIAVE
Molti dei fondi, spiegano da Palazzo Balbi, finiranno nel fiume sacro alla Patria, il corso d'acqua che ha costante bisogno di interventi. «Abbiamo destinato oltre metà della cifra complessiva - prosegue sempre Zaia - 34 milioni di euro, ad opere di ripristino della officiosità idraulica nel tratto montano del Piave. Il recente maltempo di novembre ha confermato che gli interventi di messa in sicurezza dei territori rivieraschi sono improrogabili. L'occasione del finanziamento comunitario è, dunque, opportunità importante per fornire risposte immediate e concrete alle popolazioni rivierasche».
RIMANE LA FRETTA
Bisogna però fare presto: serve avere già le idee chiare su come spendere tutti i fondi. «La sfida è quella di avviare e chiudere oltre 68 milioni di euro di cantieri entro 18 mesi conclude il Commissario Zaia la garanzia è che gestiremo tutto con la massima trasparenza».
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