POVERTÀ
BELLUNO Sei senza tetto trovano ospitalità a Casa Prade, grazie

Martedì 2 Giugno 2020
POVERTÀ
BELLUNO Sei senza tetto trovano ospitalità a Casa Prade, grazie alla collaborazione tra il comune, la Caritas. La Giunta comunale ha approvato la prosecuzione per altri tre anni della collaborazione con la Caritas diocesana per la gestione del servizio integrato di accoglienza sociale all'ex abitazione del custode del cimitero di Prade, di proprietà del Comune. È accaduto durante il picco dell'epidemia da Covid-19. Casa Prade era stata assegnata in comodato d'uso gratuito alla Caritas per l'accoglienza dei senza fissa dimora per permettere loro di far fronte alle esigenze legate all'emergenza Coronavirus.
TANTI BUONI SPESA
«Un ulteriore importante tassello per il contrasto alla povertà - commenta l'assessore alle politiche sociali, Lucia Pellegrini . In questi due mesi, hanno ricevuto accoglienza quattro persone, ma i riscontri che abbiamo avuto sia dalle richieste per i buoni spesa che dalle attività del progetto Edu-Care ci mostrano come sia in crescita, e dopo la pandemia lo sarà ancora di più, il numero di persone in stato di emergenza abitativa e di povertà». Ulteriore dimostrazione di questo è la denuncia del Sicet - Sindacato Inquilini Casa e Territorio di Belluno e Treviso, che ha iniziato in questi giorni a raccogliere i primi segnali di sofferenza e attende presto un afflusso maggiore ai propri sportelli. Solo in un caso, un senza tetto ha rifiutato l'aiuto degli assistenti sociali e della Caritas.
PERCORSO DI RECUPERO
Cosa prevede la convenzione? Un contributo economico per le spese di gestione della struttura, che per l'anno in corso è pari a 10.300 euro, a valere sulla Quota Servizi povertà estrema e senza dimora istituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali ed erogata dalla Regione Veneto. Il progetto prevede una forte integrazione tra i Servizi sociali del comune e i volontari di Caritas affinché le persone accolte possano essere inserite in un percorso per recuperare la condizione di difficoltà. La comunità accoglie le persone senza dimora in un clima familiare e di partecipazione di comunità; il progetto è rivolto ai 46 comuni dell'ex Ulss 1 comprendente le aree del Bellunese, Agordino e Cadore.
SUPPORTO EDUCATIVO
«Tutto questo è possibile grazie al lavoro di rete e all'impegno messo in campo in questo momento di difficoltà - sottolinea ancora Pellegrini -. È particolarmente significativo poi come Casa Prade sia una comunità residenziale, ossia non solo un semplice posto dove passare la notte o ripararsi dal freddo e dalle intemperie, ma anche un luogo che garantisce attività e supporto sociale ed educativo. Per questo, diventa fondamentale sostenere una struttura che sia in grado di accompagnare e seguire l'individuo nel suo percorso verso il reinserimento nella società».
Fe.Fa.
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